Avete presente un videogioco convenzionale? Dove ciò che si vede in genere è ciò che effettivamente è presente? Bene, dimenticatelo, perché questoriuscirà a farvi perdere ogni certezza a riguardo.
Antichamber è un videogioco indie per Windows, Linux e Mac sviluppato da Alexander Bruce e rilasciato a fine gennaio 2013. Lo stile di gioco, con visuale in prima persona, ricorderà a molti titoli come Portal o Q.U.B.E.: l’obiettivo è quello infatti di risolvere una serie di puzzle, con l’eccezione che non sempre sarà così semplice giungere alla soluzione (e fra poco ne comprenderete il motivo). Passiamo quindi subito ad analizzare le caratteristiche di questo particolare titolo.
Gameplay–>
Antichamber è un puzzle game tridimensionale in prima persona: non dovremo fare altro che ingegnarci per superare gli ostacoli posti sul nostro cammino. Niente di così difficile, qualcuno dirà, non fosse che il tema centrale del gioco sono le cosiddette geometrie non euclidee. In sostanza, nulla di ciò che vediamo è certo: un fosso potrebbe essere in realtà coperto da un ponte, ciò che è solido potrebbe sparire per un movimento troppo brusco, la massa può generarsi e sparire nel nulla, ciò che non guardiamo potrebbe cambiare mentre non siamo attenti… questi e altri eventi simili ci accompagneranno per tutte le nostre sessioni di gioco, e dovremo imparare a sfruttarli a nostro vantaggio per poter giungere alla soluzione finale, dimenticandoci le normali nozioni di spazio euclideo.
Un esempio di spazio non euclideo: a seconda del lato da cui li guarderemo, questi cubi conterranno qualcosa di diverso.
Sebbene il gioco non abbia una vera e propria trama, avremo alcuni percorsi da seguire che collegheranno i diversi puzzle fra di loro. Inizialmente ci troveremo appunto in un’anticamera, dalla quale potremo imparare i comandi di gioco, osservare i nostri progressi e selezionare il puzzle desiderato dalla mappa, che ci segnalerà inoltre il percorso che abbiamo seguito nell’ultimo tentativo. Ad aiutarci avremo un particolare dispositivo in grado di gestire dei piccoli cubi colorati, che potranno essere utilizzati come scalini, blocchi per porte, ponti, … per continuare il parallelismo, il corrispettivo del Portal Gun per il titolo di casa Valve. Troveremo quattro versioni di questo dispositivo, ciascuna di colore diverso, e ognuna più potente della precedente. Potremmo comunque ritrovarci bloccati in alcuni casi (a volte appositamente), a quel punto basterà premere ESC sulla tastiera per ritornare immediatamente all’anticamera.
L’anticamera. Posticino accogliente, vero?
A rendere il gioco ancora più interessante e intrigante, una volta risolto ciascun puzzle troveremo sulle pareti dei quadrati neri con dei piccoli disegni in bianco che rappresentano una situazione più o meno quotidiana: cliccandoci sopra sarà visualizzata una breve frase che si applica non solo al puzzle appena completato, ma anche alla vita di tutti i giorni, piccoli insegnamenti disseminati per tutta l’area di gioco. Così il doversi creare una scala per superare un dislivello si può interpretare con il fatto che a volte bisogna crearsi da soli la propria soluzione, un rompicapo già visto in un altro simile vuol dire che spesso ciò che impariamo ci torna utile in futuro, e un vicolo cieco indica che a volte la vita ci porta a un punto morto. Insomma, piccole perle nascoste in ogni angolo che ci daranno un’enorme soddisfazione dopo i momenti snervanti passati davanti a un problema particolarmente complesso.
Comparto grafico/audio–>
Nonostante il gioco utilizzi Unreal Engine 3, certamente la grafica non è l’elemento principale di Antichamber: essa è infatti ridotta al minimo, ambienti molto spogli e semplici saranno il nostro sfondo per tutto il gioco, con fondali per lo più bianchi e molto neutri, anche se a volte saranno sostituiti da colori a dir poco psichedelici. Il tutto sarà inoltre abbastanza squadrato e dai bordi molto ben definiti, ma ciò non è sicuramente una questione su cui fissarsi, non essendo appunto la grafica un elemento importante.
Per quanto riguarda il lato audio, anche in questo caso non si ha nulla di particolarmente speciale: a parte qualche semplice traccia di sottofondo per niente fastidiosa, non si sentirà nulla di più oltre ai suoni degli elementi dello scenario e del dispositivo nelle nostre mani, il che potrebbe rivelarsi una scelta azzeccata, permettendo al giocatore di ragionare per bene di fronte ai puzzle proposti.
Screenshots–>
Queste sfere sono un elemento interessante: più velocemente ci muoveremo, più esse si agiteranno, con le dovute conseguenze.E dietro al cubo… sorpresa!Non ho scritto “colori a dir poco psichedelici” a caso.Voi accettereste l’invito a camminare su uno strapiombo?Una delle perle di fine puzzle. Non preoccupatevi, queste possono essere rilette comodamente dall’anticamera.Saper maneggiare i blocchi è fondamentale per risolvere gran parte dei puzzle. Un consiglio: il colore dei blocchi indica quale dispositivo è necessario come minimo.Destra o sinistra? Spesso la scelta corretta sarà quella che non avevamo considerato. A volte invece no.Forse il puzzle più difficile di tutti. Buona fortuna!
Commento finale–>
Antichamber offre al giocatore un’esperienza di gioco certamente interessante, sia per coloro che cercano una sfida intellettuale, sia per chi è più interessato al lato psicologico e artistico del titolo.
Con una longevità che può variare fra le 5-8 ore, si presta comunque facilmente a una second run, per meglio comprendere ciò che di primo acchito non era molto chiaro. Consigliamo fortemente Antichamber a coloro che cercano un gioco fuori dai più comuni schemi di pensiero: questo titolo vi regalerà dei momenti di rara soddisfazione e vi stupirà sicuramente con le sue intriganti geometrie non euclidee, che distruggeranno le vostre aspettative dello spazio Euclideo per poi rimarcarle, cosa che a detta dello stesso Alexander Bruce è proprio il cuore centrale del gioco.
Come dicevo, l’utilizzo dei blocchi è fondamentale…
Dopo queste conclusioni, Antichamber si merita assolutamente il nostro Platinum Award, mancando il massimo dei voti per il solo motivo che, almeno a mio avviso, aggiungerci un minimo di trama per tirare le fila del tutto avrebbe senza dubbio reso il gioco ancor più interessante.
Un saluto dal vostro Askie e dalla redazione di ReHWolution. A presto!
La recensione
Antichamber
Se avete in mente un gioco convenzionale, scordatevelo: Antichamber saprà distruggere la vostra normale concezione di spazio e di gioco. Puzzle, ma anche arte ed esplorazione psicologica: un capolavoro dell'indie gaming.
Pro
L'utilizzo delle geometrie non euclidee permette un'esperienza di gioco senza precedenti
Seppur non certamente ovvi, i puzzle non sono così difficili da portare all'isteria
Le frasi a fine puzzle sono un tocco di classe
Può essere apprezzato sia a livello di gioco vero e proprio che a livello artistico
La grafica molto semplice si presta bene al genere di gioco
Contro
La presenza di una minima trama avrebbe forse reso il gioco ancora più interessante
Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.
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