Introduzione–>
Dishonored è stato un fulmine a ciel sereno. Un gioco con una storia e un’ambientazione coinvolgente, un mix di gameplay di vari generi e una realizzazione tecnica quasi eccellente che ha saputo competere con i “Big FPS” dello stesso periodo di rilascio ed è riuscito a meritarsi il massimo dei voti in quasi tutte le recensioni.
Un gioco così complesso, intrigante ed innovativo da vedersi assegnato il BAFTA Awards 2013 come Best Game.
Ad Arkane Studios vogliono continuare “questo sogno”, rilasciando periodicamente contenuti scaricabili che integrano storie parallele ed inedite alla trama principale, mantenendo (o cercando di mantenere) sempre lo stesso standard qualitativo.
Ed è proprio di uno di questi DLC che vi parleremo oggi: The Knife of Dunwall, uscito lo scorso 16 Aprile.
Buona lettura!
Scheda Tecnica–>
Sviluppo | Arkane Studios |
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Pubblicazione | Bethesda Softworks |
Serie | Dishonored |
Data di pubblicazione | 16 aprile 2013 |
Genere | Avventura dinamica, stealth |
Tema | Steamfantasy, Dieselfantasy, Dark fantasy |
Piattaforma | PlayStation 3, Xbox 360, Microsoft Windows |
Motore grafico | Unreal Engine 3 |
Supporto | DLC (Downloadable Content) |
Fascia di età | 18 anni |
Periferiche di input | Sixaxis o DualShock 3, Joypad Xbox 360, Gamepad, tastiera, mouse |
Requisiti minimi
- OS: Windows Vista / Windows 7
- Processor: 3.0 GHz dual core or better
- Memory: 4 GB
- Hard Drive: 9 GB free
- Video Card: DirectX 9 compatible with 512 MB video RAM or better (NVIDIA GeForce GTX 460 / ATI Radeon HD 5850)
- Sound Card: Windows compatible sound card
Requisiti consigliati
- OS: Windows Vista / Windows 7
- Processor: 2.4 GHz quad core or better
- Memory: 4 GB
- Hard Drive: 9 GB free
- Video Card: DirectX 9 compatible with 768 MB video RAM or better (NVIDIA GeForce GTX 460 / ATI Radeon HD 5850)
- Sound Card: Windows compatible sound card
Come si può notare, i requisiti sono alla portata di qualsiasi PC in circolazione. Il gioco di per se è ottimizzato ed utilizza l’Unreal Engine 3 che, come sappiamo, riesce a girare fluidamente su qualsiasi configurazione. La realizzazione tecnica, tral’altro, è tale da non gravare molto sulla macchina poichè Dishonored non punta molto al realismo ma ad uno stile per così dire pittoresco, che richiama un quadro.
Galleria Fotografica–>
Di seguito alcuni screenshots direttamente dal gioco, dove spiego qualche concetto che riprenderemo più avanti:
Trama–>
Come Dishonored, The Knife of Dunwall è ambientato nel mondo immaginario chiamato Impero delle Isole, in un tempo indefinito, che si aggira intorno all’Ottocento.
Il protagonista di questo DLC è Daud, l’assassino responsabile della morte dell’Imperatrice Jessamine e capo dei Balenieri.
Ed è proprio così che comincia la nostra avventura, con l’uccisione di Jessamine dal punto di vista completamente opposto a Corvo. Ho avvertito una sensazione “strana” durante la prima cut-scene, che solo chi ha finito il gioco base e ha “pagato” le conseguenze del delitto potrà capire.
L’uccisione però porta Daud in una spirale di dubbi: lui è solito sbarazzarsi di membri dell’elite corrotta di Dunwall, non di sangue reale e soprattutto di buon cuore. Ed è proprio nel bel mezzo di questo suo senso di colpa che arriva a fargli visita l’Esterno, che gli propone una missione per redimersi da ciò che ha fatto. Ci viene dato solo un nome, un indizio: Delilah. Tutti sanno poco o nulla su chi sia e le informazioni sono così preziose che hanno bisogno di un favore in cambio per essere pronunciate.
La storia si carica man mano dei misteri che caratterizzano questo gioco. Chi è Delilah? Riuscirà Daud a ritrovarla e a scoprire perchè interessa così tanto all’Estraneo?
Gameplay–>
In termini di gameplay, The Knife of Dunwall non si discosta molto dal Dishonored base.
Daud risulta identico a Corvo nei movimenti, negli omicidi e nella modalità stealth.
Anche qui, la cosa più importante (ed anche il punto di forza del gameplay) è la diversità con il quale è possibile affrontare le situazioni. Per spostarsi dal punto A al punto B possiamo intraprendere diverse strade: i tetti, i condotti, o la classica modalità “ammazza-tutti”. La violenza eccessiva viene penalizzata: infatti, se ammazziamo troppi nemici, aumenta il numero di NPC ostili presenti e anche i nostri alleati arrivano a farci notare i comportamenti troppo “brutali”. Ma state pur certi che ci sono così tanti modi nell’approcciare una situazione, che la violenza passerà in secondo piano.
Le missioni sono sempre formate da obiettivi principali e da obiettivi facoltativi che aiutano a capire qualcosa in più sulla quest. Abbiamo a disposizione un arsenale d’armi che è uguale a quello di Dishonored ma con qualche new-entry, come le granate fumogene, che aggiungono ulteriori spunti tattici.
Come già detto, la violenza è penalizzata e quindi si deve agire in modo tale da mantenere il profilo il più basso possibile. L’IA funziona in maniera egregia, anzi, in questo DLC ho notato nemici ancora più ostili e attenti ad ogni nostro movimento anche ad una difficoltà media.
Tuttavia, sono state apportate alcune modifiche interessanti che forniscono nuovi approcci durante le missioni. La prima modifica, puramente estetica, è la balestra montata sul polso, anzichè estraibile.
I cambiamenti sostanziali sono stati però indirizzati alle spell. Infatti, queste ultime sono state completamente riviste ed adattate ad un assassino più esperto rispetto a Corvo. La prima spell sostituisce il Cuore: essendo Daud un prescelto dell’Esterno, possiede anche lui lo strano marchio sulla mano, ma questa volta vi aiuterà a trovare le rune. La seconda spell è il teletrasporto che adesso integra al suo interno un “time freeze” quando si rimane fermi, così da analizzare meglio la situazione circostante e studiare “a pennello” gli spostamenti. Terza spell, inedita di questo DLC, è la possibilità di richiamare un assassino. Infatti, essendo leader dei Balenieri, Daud può chiedere aiuto ogni volta che ha bisogno di un uccidere un bersaglio, ordinando all’assassino di comparire e mettere silenziosamente fine all’esistenza delle guardie senza farsi scoprire. Le abilità passive ed il sistema di upgrade delle skill sono esattamente come il gioco base. Le monete d’oro saranno spendibili in munizioni o altri oggetti e questa volta non sarà necessario cercare i mercanti per darsi al commercio: ad ogni inizio missione ci verrà infatti mostrata la classica interfaccia di trade per comprare e vendere. Daud potrà corrompere mercanti o NPC per ottenere rune, informazioni o aiuti durante le missioni tramite il nuovo sistema di Favori.
La realizzazione tecnica non è cambiata di una virgola. Le ambientazioni inedite sono sempre nello stile particolare che ha caratterizzato il gioco, con una cura maniacale ai dettagli. Ogni singola stanza è piena di oggetti e di indizi che ci aiuteranno ad immergerci meglio nell’atmosfera del gioco: per esempio vengono risolti i dubbi e i misteri di Corvo sulla provenienza dell’olio di balena, anche se Daud non ne è minimamente interessato. I modelli dei personaggi sono rimasti spigolosi e alcune volte con proporzioni non esatte che danno il piccolo tocco caricaturale al tutto. Arkane però non ha provveduto a correggere i leggeri difetti come il filtro antialiasing non eccezionale, che è evidente soprattutto in situazioni di forte contrasto, gli effetti particellari, che si riducono a dei grossi “quadrettoni” e gli autosave davvero distanti, che alcune volte risultano fastidiosi.
Io personalmente ho giocato il DLC in inglese, e la qualità dei dialoghi e del doppiaggio è assolutamente all’altezza. Tral’altro Daud “parla ed interagisce” con il giocatore, racconta i suoi stati d’animo e comunica con gli altri assassini, a differenza di Corvo che non apre bocca durante tutto il gioco base.
Conclusioni–>
E’ chiaro che Arkane ha lavorato duramente per fornire un’esperienza che è al tempo stesso familiare, ma diversa dalla campagna principale di Dishonored.
The Knife of Dunwall è un must have per chiunque abbia apprezzato la storia originale e vuole approfondire ancor di più la trama del gioco base. Le tre missioni presenti rispecchiano un’esperienza che è un terzo della lunghezza del gioco principale, ma ogni livello è caratterizzato da molteplici percorsi, da una miriade di approcci che ne allungano di molto la durata e da una difficoltà crescente che rappresenta una vera sfida anche per i veterani di questo gioco. In base alle decisioni prese e dal sangue sparso, ci troveremo di fronte ad un finale diverso proprio come in Dishonored. Gli elementi fondamentali del gameplay non sono cambiati, e Arkane ha capito dove puntare per ottenere contenuti sempre all’altezza delle aspettative. Fatto sta che alcune cose vanno migliorate, come la trama della quest che va via via perdendosi ed il personaggio poco motivato rispetto a Corvo.
La storia di Daud si concluderà nei prossimi mesi con la seconda parte del DLC intitolata The Brigmore Witches, e spero che il finale sia influenzato anche dalle decisioni prese in The Knife of Dunwall.
Assegniamo quindi a questo DLC un giudizio di 8 stelle.
Un saluto da Skazza e dalla redazione di ReHWolution. A presto!
La recensione
Dishonored: The Knife of Dunwall
Contenuto scaricabile del pluripremiato gioco stealth/action targato Arkane Studios che ci mette nei panni del cattivo del gioco.
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