Dopo aver dato un’occhiata alle proposte sul lato RAM e Audio, senza dimenticare il fronte Mobile dove l’azienda ha saputo sorprenderci, analizziamo oggi una soluzione sul fronte Storage di Kingston, che da tantissimi anni fornisce sempre prodotti all’avanguardia.
Difatti, oggi analizzeremo il nuovissimo SSD formato NGFF, ovvero M.2, presente sulle mainboard Z97 e X99 di Intel, insieme ad alcuni modelli di AMD basate sul chipset 990FX. Parliamo, ovviamente, del Kingston SSDNow SM2280S3/120G, nel taglio appunto da 120 GB.
Kingston SSDNow SM2280S3/120G: le specifiche tecniche–> Di seguito riportiamo le specifiche tecniche del drive, consultabili presso il sito del produttore (Kingston):
L’azienda, nel dichiarare le prestazioni, ha incluso davvero tantissimi valori, inclusi i risultati ottenuti con ATTO, AS SSD e CrystalDiskMark, che sono 3 dei 5 programmi che utilizziamo per testare le unità di storage. Le dimensioni sono incredibilmente compatte per questo SSD, che non solo non richiede alimentazione esterna, ma dispone anche di discrete performance in lettura e scrittura, soprattutto considerando che si tratta di un modello da “soli” 120 GB, almeno in quello recensito da noi, vista la disponibilità a breve anche del modello da 240 GB.
I consumi sono davvero contenuti e la compatibilità di tale unità è assicurata con qualsiasi mainboard che disponga di slot M.2, facendo ricadere la scelta sulle schede madri Z97 o X99 di recentissima introduzione. Con la nostra ASRock Z97 Extreme4 non abbiamo avuto problemi, e l’installazione si è limitata a stringere una vite per fissare l’unità nello slot. Il controller che muove il tutto è un Phison PS3108, abbinato a 4 moduli da 256 Gigabit e a cui il suddetto controller accede tramite una cache DDR3 da 1GB della Nanya.
Avendo un totale di 128 GB a disposizione ed essendo il disco caratterizzato da una capienza di 120 GB, 8 GB sono dedicati all’overprovisioning, che si occupa del cell leveling per l’usura delle celle dati nel tempo.
Galleria fotografica: Kingston SSDNow SM2280S3/120G–> Di seguito, poche ma indicative immagini per il drive, e la rispettiva confezione:
Come visibile dalle immagini, il bundle è inesistente, ma è normale visto che questo SSD fa parte della categoria System Builder, pertanto dedicata a coloro che vogliono assemblare PC in maniera “seriale.
Configurazione di prova e metodologia di test–>La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
I test vengono effettuati a drive puliti, formattati in Zero-Fill (o in modalità rapida disattivata per gli SSD) per mostrare le performance con drive pari al nuovo.
Test: ATTO Disk Benchmark–>
Innanzitutto, utilizziamo ATTO Disk Benchmark per verificare le prestazioni dichiarate dal produttore:
Come dichiarato dal produttore, le prestazioni teoriche massime raggiungono 555 MB/s in lettura e ben 535 MB/s in scrittura, leggermente superiori a quelle di targa.
Test: CrystalDiskMark–>
Ora, i risultati rilevati tramite CrystalDiskMark:
Il produttore dichiara dati specifici di velocità per AS-SSD e CrystalDisk Mark, e tali valori sono pienamente riscontrati e rispettati. Anzi, supera tali aspettative di una ventina di MB/s.
Test: AS SSD Benchmark – Copy Benchmark–>
Utilizziamo ora il Copy Benchmark dell’utility AS SSD Benchmark, indirizzata sì ad unità flash, ma grazie al suddetto Copy Benchmark riesce a dare una panoramica prestazionale in ambito quotidiano che altri software non riescono a dare:
L’AS SSD Benchmark è uno dei test più impegnativi per le unità di storage, fornendo tra l’altro un vero e proprio score da paragonare con altre unità. I valori registrati sono leggermente inferiori a quelli dichiarati dall’azienda, ma si tratta di una differenza trascurabile. Ottimo lavoro per l’unità, soprattutto col Copy Benchmark.
Test: Anvil’s Storage Benchmark–>Ecco invece, per concludere il ciclo di test, la suite di test Anvil’s Storage Benchmark:
L’Anvil Storage Benchmark è uno dei più completi test disponibili sul mercato: esso infatti mette alla prova le unità con file di svariate dimensioni, in modalità casuale e sequenziale, sia in lettura che scrittura. I risultati ottenuti sono di ottimo livello.
Considerazioni finali–> [conclusione]
[titolo]Prestazioni[/titolo]
Le prestazioni del drive oggi testato sono paragonabili ad un SSD di fascia media, con la differenza che l’SM2280S3/120G occupa una frazione di un tradizionale SSD da 2.5″. Inoltre, avendo come unico collegamento il socket M.2, evita di avere cavi in giro per il case a tutto beneficio di cable management e ricircolo dell’aria. Una cosa davvero strana che abbiamo notato è la decadenza delle prestazioni al salire della percentuale di compressione, evidentemente tallone d’Achille del controller Phison installato sulla periferica. Poco male, il livello di performance è più che sufficiente per adibire questo SSD a drive di boot, godendo di tutti i vantaggi che ne conseguono.
[voto=”8″]
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[conclusione]
[titolo]Compatibilità[/titolo]
Il drive è compatibile con gli slot M.2 presenti su alcune schede madri AMD 990FX e sulla quasi totalità delle schede madri Intel Z97 e X99, risultando installabile su un numero ristretto di sistemi, a meno che non vi dotiate di un adattatore apposito che andrà poi ad inserirsi in uno slot PCI-E 1x/4x.
[voto=”8″]
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[conclusione]
[titolo]Prezzo[/titolo]
Il costo del drive è di 60€ circa presso i rivenditori ufficiali, in linea con modelli formato “ordinario” della stessa capienza e prestazioni, col vantaggio di non avere cavi in più nel case. Vi invitiamo sempre ad acquistare presso i rivenditori ufficiali Kingston, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’IVA tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”9″]
[/conclusione]
In linea con quanto analizzato nella recensione di oggi, diamo al Kingston SM2280S3/120G il nostro Hardware Gold Award:
Ringraziamo Kingston UK per il sample fornito per la recensione.
Il Kingston SM2280S3/120G è uno dei pochi SSD in formato M.2 (NGFF) disponibili sul mercato, che spicca per un rapporto particolarmente vantaggioso tra prezzo e prestazioni.
Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.
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