Mettiamo le cose in chiaro fin da subito: i processori Coffee Lake richiederà l’acquisto di una nuova scheda madre. E nemmeno i processori di precedente generazione Kaby Lake sono avan-compatibili con tali schede. Dovreste essere shockati, preoccupati o incazzati? Alcune persone attraverseranno tutti questi “sentimenti” perché dal punto di vista delle features lato chipset, non c’è assolutamente nulla degno di nota che distingua Z370 dai suoi predecessori. Tutti i miglioramenti sono apportati solo da un sistema di power delivery migliorato ed il supporto a memorie dalla frequenza maggiore.
Se invece togliamo le emozioni dall’equazione, potrebbero esserci dei motivi più che validi per passare a Z370, almeno secondo Intel. Ci sono alcuni requisiti molto specifici nelle piste per le memorie affinché lavorino correttamente e consistentemente a 2666 MHz. Tali miglioramenti dovrebbero rendere questa piattiaforma, inoltre, un distruggi-record quando si tratta di frequenze di memoria, visto che essi miglioreranno automaticamente la stabilità sopra i 3600 MHz. Anche la sezione di gestione della corrente ha visto un miglioramento, ma in maniera incrementale, più che ovvio per supportare memorie più veloci ed un maggior numero di core (6 contro i 4 di Kaby Lake e precedenti).
Non dobbiamo inoltre dimenticare che coloro che aggiorneranno all’ottava generazione di processori Intel non saranno quelli che han comprato Kaby Lake con Z270 o Skylake con Z170, quanto piuttosto saranno coloro che hanno ancora sistemi basati su Sandy Bridge, Ivy Bridge o addirittura Broadwell, che finalmente troveranno un motivo più serio per passare ad un nuovo sistema, grazie ai due core in più (rispetto al solito incremento prestazionale dovuto ad una combinazione di miglior processo produttivo e frequenze operative maggiori). Non c’è più bisogno, infatti, di puntare sistemi HEDT per avere così tanti core (rimanendo su Intel, visto che AMD ha processori a 6 core già partendo da 200€, ndr). Inoltre, tale upgrade garantisce l’accesso a features quali M.2, USB Type C 3.1 Gen2, Thunderbolt, NVMe e memorie DDR 4.
La prima cosa da capire riguardo a Z370 è che Intel ha cercato di tirare acqua al suo mulino nel materiale marketing e stampa. Invece di elencare il numero di linee PCIe 3.0 che partono dalla CPU (sempre e comunque 16), ora indicano un numero ingannevole definito “linee PCIe 3.0 della piattaforma”, combinando le 16 della CPU e le 24 del chipset per un totale di 40.
Un po’ come con Z270 ci sono 24 linee PCIe, di cui 4 sono dedicate esclusivamente per una connessione NVMe e 4 per il chipset (lasciando la CPU sempre con 16 linee). Nessuna di queste linee può essere in realtà utilizzata per schede grafiche o di espansione, e spesso quelle stesse 16 linee vengono sacrificate per controller Thunderbolt, USB 3.1 Gen2 o trasformate in interconnessioni SATA o USB ulteriori. Onestamente, non ci sono differenze di nessun tipo tra Z270 e Z370, e spetta ai produttori di schede madri fornire layout migliorati, miglior gestione delle linee e più features per rendere “appetibili” i propri prodotti rispetto alla generazione precedente.
Spostandoci ai processori stessi, come detto in apertura, non ci sono cambiamenti di alcuna sorta visto che l’architettura è la stessa utilizzata sia da Kaby Lake che Skylake, con però un numero maggiore di core. Inoltre, a differenza dei processori Ryzen che includono 4 linee in più per storage ad alta velocità e 4 porte USB 3.1 Gen1 (conosciute comunemente come 3.0, ndr) direttamente sul die (il famoso SOC), Intel ha solo le classiche 16 linee separabili in due interfaccie 8x. Questo è quanto.
Discussione su post