Se si pensa a Noctua, il primo pensiero corre subito all’abbinamento caffelatte delle sue ventole, fin dal primo momento simbolo di silenziosità e prestazioni elevate. Non è certo un mistero, però, che Noctua abbia lavorato per diversi anni alla creazione e al perfezionamento di un dissipatore che, in realtà, non ha bisogno di ventole per dissipare il calore generato dal processore.
Si tratta ovviamente di un dissipatore passivo, che sfrutta la naturale convezione dell’aria calda o il flusso generato dalle ventole del resto del sistema senza affidarsi quindi ad una ventola dedicata per lo smaltimento del calore assorbito dalla CPU.
Il primo “esemplare” di prototipo di dissipatore passivo, presentato durante il Computex 2019, disponeva di 11 “piastre” in alluminio e 7 heatpipes, con una base particolarmente spessa e dal design diverso da quello tradizionalmente ritrovato su dissipatori quali il Noctua NH-D15 o l’NH-U12S, mentre il prodotto finale, il Noctua NH-P1 che testeremo nella recensione di oggi, presenta una configurazione differente ed un nuovo sistema di montaggio basato sulle fondamenta del leggendario sistema SecuFirm 2.
Va fatta una premessa: il sistema con cui testiamo i sistemi di raffreddamento è montato su un banchetto Streacom BC-1, pertanto i risultati ottenuti nella recensione di oggi potrebbero variare fortemente da un utilizzo in un case sia in bene che in male, a seconda che si disponga di un sistema con un’ottima ventilazione od uno dall’airflow ristretto. Per una lista di case consigliati, rimandiamo alla lista ufficiale di Noctua.
Detto questo, non mi resta che augurarvi buona lettura.
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