Come avrete notato, in ogni benchmark abbiamo incluso i risultati ottenuti con il Core i7 5960X alla frequenza di 4.0 GHz (con cache a 3.5 GHz), e ciò è dovuto al fatto che con il processore a nostra disposizione (il 1800X) siamo riusciti a raggiungere, in overclock e senza molti fronzoli, una frequenza di 4.1 GHz pienamente stabili per tutti i benchmark. Ciò ha richiesto un “bump” del voltaggio dai circa 1.35v default a circa 1.425v, gestiti sì in tutta tranquillità dalla X370 Professional Gaming grazie alla corposa sezione di alimentazione a 16 VRM digitali da 60A ciascuno e al Clock generator esterno che consente di agire sul Base Clock in congiunzione al moltiplicatore sbloccato per ottenere tali frequenze. Noi, però, abbiamo raggiunto i 4098 MHz (più o meno questa, la frequenza esatta) semplicemente impostando il Core Ration su 41 e lasciando il base clock a 100 MHz, in modo da non compromettere il funzionamento di dispositivi PCIe, SATA e USB, che condividono il bus a 100 Mhz sopracitato.
Nonostante sia presente l’utility Ryzen Master a disposizione degli utenti
ho preferito lavorare come insegna la vecchia scuola, ovvero impostando i valori modificati direttamente nel BIOS, procedura forse meno intuitiva ma sicuramente più affidabile di qualsiasi software agisca a livello di sistema operativo.
Da notare, nello screen di Ryzen Master (preso dal sito ufficiale di AMD, ndr) e in generale con qualsiasi software di monitoraggio temperature, le CPU 1700X e 1800X “soffrono” di un offset di 20 °C, quindi, come da tabella rilasciata da AMD stessa:
CPU | Temperatura effettiva (esempio) | Offset |
Temperatura riportata (esempio) |
---|---|---|---|
AMD Ryzen™ 7 1800X | 38°C | 20°C | 58°C |
AMD Ryzen™ 7 1700X | 38°C | 20°C | 58°C |
AMD Ryzen™ 7 1700 | 38°C | 0°C | 38°C |
Riportando quanto rilasciato da AMD:
Specifically, the AMD Ryzen™ 7 1700X and 1800X carry a +20°C offset between the tCTL° (reported) temperature and the actual Tj° temperature. In the short term, users of the AMD Ryzen™ 1700X and 1800X can simply subtract 20°C to determine the true junction temperature of their processor. No arithmetic is required for the Ryzen 7 1700. Long term, we expect temperature monitoring software to better understand our tCTL offsets to report the junction temperature automatically.
In pratica, le CPU “X” portano con sé un offset di 20 °C tra la temperatura effettiva e quella riportata, senza però specificarne le ragioni. Speculazioni affermano che sia per ottenere un profilo di velocità ventole più aggressivo rispetto alla controparte “non X”, il 1700, che presenta un TDP inferiore e frequenze più contenute rispetto ai due modelli di fascia superiore.
Senza riportare tutti i benchmark (visto che, tranne Photoworxx, tutti i test scalano proporzionalmente alla frequenza impostata), ci limitiamo a mostrarvi i risultati nei benchmark che ci hanno colpito di più, ovvero Cinebench R15 sul fronte 2D e il 3DMark Fire Strike lato 3D.
Cinebench: già a default, il 1800X riesce a far mangiare la polvere al 5960X, anche overclockato, senza alcuno sforzo. In overclock, la scalabilità è praticamente 1:1, ottenendo un aumento del 13% di punti con un incremento di frequenza del 13%. Nonostante si tratti di un benchmark sintetico, è raro vedere una scalabilità perfetta, e Ryzen ci riesce.
Discorso un po’ diverso merita il 3DMark Fire Strike: sebbene il punteggio finale non sia vicinissimo tra sistema Intel e sistema AMD overclockati, c’è da dire che nel CPU Score AMD riesce a superare agilmente la concorrente di quasi 2000 punti, pari a quasi il 10% del punteggio totale. Un risultato sorprendente che, tramite future ottimizzazioni, speriamo si rifletta sui punteggi anche lato 3D dei vari benchmark (e giochi).