Le ultime Olimpiadi di Tokyo, le 32esime dell’era moderna conclusesi lo scorso 8 agosto, hanno visto l’esordio di sei nuove discipline olimpiche. Arrampicata, Softball e baseball, skateboard, karate e surf sono così entrate ufficialmente nel Gotha dello sport insieme ad altre 44 discipline. Il Comitato Olimpico internazionale è da sempre aperto al riconoscimento di nuovi sport e in lizza per i prossimi giochi di Parigi del 2024 e i successivi di Los Angeles del 2028, ci sono diverse nuove attività sportive. A Parigi la Break dance sarà ufficialmente la novità. L’entrata trionfale di questa danza di strada sviluppatasi nei sobborghi di New York negli anni ’70 agli albori della comunità Hip-hop, dimostra come il CIO sia sempre più sensibile alle tendenze giovanili e forse anche per questo di recente si è parlato anche dell’esordio degli eSport. Le OVS od Olympic Virtual Series di quest’anno hanno anticipato ufficialmente l’inizio delle olimpiadi. Questo torneo sponsorizzato dal CIO disputatosi dal 13 maggio al 23 giugno ha visto numerosi “eAtleti” confrontarsi in alcune celebri simulazioni di sport come eBaseball Powerful Pro Baseball 2020 (per il baseball), Gran Turismo 7 (per le corse di automobili), Virtual Regatta (per la canoa) e Zwyft (per il ciclismo).
Un’apertura che segnala il successo dei nuovi “sport” dell’era digitale seguitissimi dai giovani con canali dedicati su Twitch, YouTube e altre piattaforme online che contano migliaia di appassionati connessi giornalmente per seguire le gesta dei campioni del Joystick. Attualmente sono stati esclusi alcune simulazioni per console che con lo sport hanno poco a che fare come League of Legends, COD o Dota 2 che pure hanno “share favolosi” e schiere di fedelissimi mentre si stenta a capire l’esclusione di altre discipline della mente come il poker che da anni sono praticate da migliaia di patiti in tutto il mondo.
Del resto il poker online è anche uno degli eSport più seguiti su Twitch ed è forse anche per questo che in passato il comitato olimpico ha valutato l’ingresso di questa disciplina nel novero degli sport olimpici. Si pensi che nel Maggio del 2020 oltre 60000 utenti si sono collegati sul canale Twitch del giocatore professionista Lex Veldhuis per assistere ad un torneo di Hold’em nel quale partecipava il campione della smazzata di origini olandesi. Numeri che fanno gola al CIO che anche per questo motivo stanno valutando l’eventuale adozione di questo sport della mente insieme ad altre discipline che richiedono uno sforzo celebrale più che fisico, vedi il bridge e gli scacchi.
A proposito di Bridge, l’unico gioco di carte al mondo ufficialmente riconosciuto come “sport” pur non essendo affiliato al CIO, c’è da segnalare che ha mancato di poco il treno per Tokyo. La Wbf (la World Bridge Federation) ha infatti sperato fino all’ultimo in un ripensamento da parte dei vertici olimpici anche considerando l’alto numero di affiliati a livello globale e l’incidenza dei propri campionati mondiali che si svolgono proprio in concomitanza con l’anno olimpico.
Altre “grandi escluse” delle Olimpiadi sono state il bowling (nulla da fare per il grande Jeffrey “drugo” Lebowski), il pattinaggio a rotelle e il Wushu (il Kung-fu per i profani delle arti marziali). Ci avevano provato anche il biliardo (nella versione britannica dello snooker), l’orienteering (le corse di orientamento nei boschi con mappe e stazioni), il frisbee e persino il tiro alla fune mentre, sempre in tema di sport per le meningi, non ce l’hanno fatta neppure gli scacchi che pure hanno vissuto proprio recentemente un importante ritorno di fiamma tra i giovani grazie all’enorme successo della serie di Netflix La regina degli scacchi (The Queen’s Gambit). Ad ogni modo risulta difficile predire quali saranno gli sport che avranno l’onore di essere rappresentati alle Olimpiadi di Los Angeles del 2028 anche alla luce dei continui cambiamenti di questa realtà fluida e imprevedibile con i giovani sempre più legati a console e gioco online e le palestre che si svuotano. Anche per questo discipline storiche come la lotta libera e quella greco romana, già presenti alla prima edizione delle olimpiadi dell’antichità, rischiano infatti di essere “fatte fuori” per mancanza di pubblico…
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