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ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly Z170 Republic of Gamers Motherboard | Recensione

Ciro Sdino di Ciro Sdino
30 Giugno 2016
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Introduzione: ASUS–>

ASUS è da sempre attenta a creare per ogni fascia di utenza il prodotto giusto, e ciò è visibile dando un’occhiata già alla sola linea dedicata al gaming, la serie ROG (Republic of Gamers), composta di componenti il cui prezzo varia dalla fascia entry-level fino ad arrivare a quella enthusiast.

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Proprio a quest’ultima fascia, appartengono le schede madri della serie Extreme, sia per X99 che per Z170, e in particolare, oggi recensiremo la soluzione top di gamma dedicata a quest’ultimo chipset, nella versione più accessoriata in commercio. Come avrete capito dal titolo, parliamo della Maximus VIII Extreme nella versione Assembly, che porta con sé un pannello audio esterno per slot da 5.25″ ed una scheda di rete da ben 10 Gbps. Buona lettura!

ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly: specifiche tecniche–>

Di seguito, le caratteristiche complete della scheda madre, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (ASUS):

specs

La scheda madre è equipaggiata con chipset Z170, fornendo supporto alle CPU Intel di sesta generazione (6xxx) e con tutta probabilità anche a quelle di settima generazione una volta in commercio tramite aggiornamento del BIOS. Con un design aggressivo e dall’abbinamento cromatico gunmetal/copper (che condivide anche la 980Ti Matrix Platinum), la scheda presenta una robustissima sezione di alimentazione Digi+ totalmente personalizzabile tramite il software AI Suite. Sul fronte delle memorie, sono supportati fino a 64GB di memoria con frequenza di 3866 MHz di tipo DDR4 non ECC.

Lato PCI-E, sono presenti 3 slot meccanici 16x (configurabili in 16x, 8x/8x o 8x/4x/4x), uno slot PCI-E 16x meccanico (elettrico 4x) e due slot PCI-E 1x, presentando quindi una vasta capacità di espansione. Le features chiave di questa scheda madre sono indirizzate sia ai videogiocatori più incalliti che agli overclockers estremi, con una scheda audio integrata potente, una scheda di rete 10G Express (che consente di decuplicare la velocità di connessione col modem), la possibilità di switchare alla modalità LN2 (Azoto Liquido) sono solo alcuni esempi della propensione di questa mainboard a soddisfare ogni esigenza.

A bordo troviamo, oltre alla classica connettività USB, una scheda di rete Wi-Fi compatibile con lo standard AC1300 in combo con un modulo Bluetooth 4.0. Sul fronte dello storage, troviamo 6 porte SATA, una porta U.2, 2 porte SATA Express (che occupano 4 delle 6 porte SATA disponibili) ed un socket M.2 da 32 Gbps con supporto fino a periferiche da 110 mm, sia di tipo NVMe che di tipo SATA. Garantito, ovviamente, il supporto a sistemi multi GPU sia di AMD che di NVIDIA.

Skylake: architettura nei dettagli–>

Descriviamo ora, in brevissimo, le modifiche sostanziali all’architettura della CPU e del chipset:

1 Chipset

Le novità sul fronte del PCH sono tantissime, con un aumento della banda totale disponibile per le varie interconnessioni pari al 40%, per la prima volta dopo ben 4 anni dall’introduzione dello standard DMI 2.0. Si passa infatti ad un totale di ben 20 linee PCI-E 3.0 sfruttate dal Platform Control Hub per consentire l’utilizzo di svariate porte USB 3.1, M.2, SATA Express e tutte le periferiche onboard. Si tratta di un enorme balzo in avanti che aggiorna, finalmente, quello che una volta era definito South Bridge, rimasto particolarmente indietro sul fronte delle prestazioni e delle features.

2 BCLK

Se con Haswell e Z87 (e Z97) l’overclock ci sembrava particolarmente semplice, adesso lo è ancora di più. Da Sandy Bridge fino a Broadwell, il BCLK era collegato direttamente al clock del bus PCI/PCI-E, limitando la granularità di esso per via di eventuali corruzioni dati o instabilità. Con questa iterazione, Intel ha fatto in modo di separare i due clock, grazie ad un clockgen (generatore di clock) separato, installato sulle motherboard. In questo modo si torna alla “vecchia scuola”, dove il clock base (BCLK, appunto) gestiva solo ed esclusivamente i clock di CPU e RAM.

Altra semplificazione importante è la gestione dei voltaggi: scompare la FIVR (Fully Integrated Voltage Regulator), la circuiteria di alimentazione prima integrata direttamente sulla CPU, e il voltaggio della Cache (il vRing) è ora accorpato al voltaggio del processore (vCPU), attingendo da esso e, di fatto, migliorando i consumi.

Miglioramento sostanziale sul fronte della CPU è il nuovo processo produttivo a 14 nm, che ritroviamo anche sulle CPU Broadwell, le quali hanno visto un’uscita in sordina nelle scorse settimane finendo subito nel dimenticatoio proprio per via di Skylake. Il TDP, che con Haswell è di 88W e con Broadwell è di 65W, passa a ben 95 Watt, con un aumento significativo dei consumi dovuto ad una iGPU (il processore grafico integrato) decisamente più potente, con un miglioramento medio nell’ordine del 40%. Risultati che fanno quasi gridare al miracolo, e che portano Intel sulla strada per raggiungere le prestazioni grafiche di AMD con le sue APU.

Ulteriore miglioramento, infine, è il fatto che la CPU fornisca adesso 20 linee PCI-E 3.0 invece di 16, consentendo sistemi dual GPU abbinati ad SSD NVMe su PCI-E senza sacrificare la banda dedicata al sottosistema grafico.

L’Intel Core i5 6600k è un quad core con frequenza base di 3.5 GHz e Turbo Boost a 3.9 GHz, con una cache L3 da 6 MB, mentre l’Intel Core i7 6700k è un quad core con frequenza base di 4.0 GHz e Turbo Boost a 4.2 GHz, con una cache L3 da 8 MB e dotato di Hyper Threading; entrambi i processori verranno venduti sprovvisti di dissipatore stock, lasciando all’utente la scelta del sistema di raffreddamento.

Noi, siamo utenti enthusiast, e pertanto non effettueremo benchmark sulla iGPU, ma ci limiteremo a fornirvi una panoramica prestazionale dei chip sul fronte computazionale.

ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly: galleria fotografica–>

A seguire, una galleria di immagini della scheda madre e del bundle:

ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly: il software–>

Il software di gestione della scheda, condiviso da tutta l’intera lineup di schede madri ASUS, è l’AI Suite, arrivata alla terza versione con X99 e Z170, è forse il software più completo per la gestione della propria scheda madre, cosa evidente dalla quantità di funzioni gestibili dalla stessa, intuitiva interfaccia, come visibile da alcuni screen di essa:

Tramite il software Sonic Studio II, è possibile invece gestire le funzionalità dedicate al gaming per il comparto audio della mainboard:

Infine, visto che il dissipatore del PCH ha il logo ROG (il famoso occhio incazzoso) RGB, la gestione dell’illuminazione è affidata al software ROG Lighting Control:

sw b1

Configurazione di prova e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

CPU  Intel Core i7 6700k
Heatsink  Corsair H110i GTX AIO
Mainboard  ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly
RAM  Corsair Vengeance LPX DDR4 3000MHz 32GB
VGA  Sapphire Radeon R9 390X Tri-X OC 8GB
Sound Card  ND
HDD/SSD  Crucial BX200 240 GB
PSU  Corsair RM850i Digital PSU
Case  Corsair Graphite 780T Arctic White
Monitor  Acer CB280HK 4K Display
Keyboard  Corsair Gaming STRAFE RGB Cherry MX Silent
Mouse  Corsair Gaming Scimitar RGB Optical Mouse
OS  Windows 10 Pro TH 2 x64

I test utilizzati sono:

  • Cinebench R11.5
  • Cinebench R15
  • Hexus PIFAST
  • Intel XTU
  • SuperPI 1M e 32M
  • WPrime 1.55 32M e 1024M

Schede madri recensite (tra parentesi, la CPU utilizzata):

  • ASRock B150 Combo (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock Fatal1ty B85 Killer (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Fatal1ty FM2A88X+ Killer (AMD A10-5700)
  • ASRock Fatal1ty Z87 Killer (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Fatal1ty Z97X Killer/3.1 (Intel Pentium G3258)
  • ASRock Fatal1ty Z170 Gaming-ITX/ac (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 (Intel Core i5 6600k)
  • ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K6 (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock Fatal1ty X99M Killer (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock Fatal1ty X99X Killer (Intel Core i7 5930k)
  • ASRock FM2A88X-ITX+ (AMD A10-5700)
  • ASRock H81TM-ITX (Intel Core i5 4570S)
  • ASRock Z87 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z87 Extreme9/AC (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z97 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z97E-ITX/AC (Intel Core i7 4770k)
  • ASRock Z170 Extreme6 (Intel Core i5 6600k)
  • ASRock Z170 OC Formula (Intel Core i7 6700k)
  • ASRock X99E-ITX/AC (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 Extreme6 (Intel Core i7 5930k)
  • ASRock X99 Extreme6/3.1 (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 OC Formula (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 WS-E (Intel Core i7 5960x)
  • ASRock X99 WS-E/10G (Intel Core i7 5960x)
  • ASUS Maximus VI Hero (Z87) (Intel Core i7 4770k)
  • ASUS Maximus VII Ranger (Z97) (Intel Core i7 4770k)
  • ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly (Z170) (Intel Core i7 6700k)
  • ASUS Maximus VIII Impact (Z170) (Intel Core i7 6700k)
  • ASUS Rampage IV Black Edition (Intel Core i7 4930k)
  • ASUS Z170-K (Intel Core i7 6700k)
  • Gigabyte Z87X-OC (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-OC Force (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-UD3H (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z87X-UD7 TH (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97MX-Gaming 5 (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97N-WIFI (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z97X-UD5H (Intel Core i7 4770k)
  • Gigabyte Z170X-Gaming 7 (Intel Core i7 6700k)
  • Gigabyte Z170X-UD5 TH (Intel Core i7 6700k)
  • Gigabyte X99-UD3 (Intel Core i7 5930k)
  • MSI A88XM Gaming (AMD A10-5700)
  • MSI Z87M Gaming (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97 Gaming 9 AC (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97S SLI Plus (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z97 MPower (Intel Core i7 4770k)
  • MSI Z170A Gaming M7 (Intel Core i5 6600k)
  • MSI Z170A Gaming Pro (Intel Core i7 6700k)

Test computing: Cinebench R11.5–>

Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R11.5:

Test computing: Cinebench R15–>

Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R15:

Test computing: Hexus PIFAST–>

Hexus, con il suo PIFAST, consente di dare un’occhiata all’efficienza del collegamento tra CPU e RAM, risultando ancora valido per misurare in via teorica le prestazioni di una piattaforma nonostante l’età superiore ai 10 anni di servizio:

Test computing: Intel XTU–>

Intel, con il rilascio dei chipset Z87 nel Marzo 2013, ha sviluppato un’applicazione compatibile con i chipset serie 6, 7, 8 e 9, partendo da P67 fino ad arrivare a X99 e Z97. XTU (Xtreme Tuning Utility) si basa sulle librerie AVX 2.0 che sfruttano ogni singolo transistor del processore, stressando in modo assurdo e intensivo la CPU e dando un quadro generico della stabilità e delle prestazioni, e con l’ultima versione l’utility è compatibile con X99:

Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>

Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

Test computing: WPrime 1.55–>

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Test audio: RightMark Audio Analyzer–>

Procediamo con l’analizzare la soluzione SupremeFX della mainboard:

Audio

La scheda, pur rimanendo di fatto un chip integrato, presenta un Dynamic Range di ben 105.3dB(A), uno dei valori più elevati mai registrati in una nostra recensione (basti pensare che la scheda audio dedicata migliore che abbiamo recensito raggiunge i 120 dB(A). La distorsione armonica totale più il rumore rientra nella media, mentre il resto si guadagna in media un Excellent o un Very Good. Brava ASUS!

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]

Il design è cattivissimo, con una forte stilizzazione delle linee. Il pannello I/O presenta una larga cover in plastica che si estende fino ai dissipatori delle fasi di alimentazione, anch’essi voluminosi sia sui VRM che sul PCH: in particolare, quest’ultimo dissipatore è dotato di logo ROG RGB, totalmente personalizzabile nei colori e nelle modalità di illuminazione. L’accostamento cromatico gunmetal/copper è qualcosa che finora non avevamo mai visto, e ASUS in un certo senso cerca di spezzare il trend creato da ASUS stessa di produrre motherboard da gioco rosse e nere. Infatti, anche gli ultimi portatili ROG e la 980Ti Matrix Platinum presentano gli stessi colori, spezzando col passato e definendo nuovi standard di design. Unico difetto degno di nota: su una scheda madre appartenente a questa fascia di prezzo, una cover in plastica così scadente è inammissibile.

[voto=”9″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Performance e overclock[/titolo]

La scheda è qualcosa di sorprendente: prestazioni al top e overclockabilità ai massimi livelli: non per niente, condivide la base con la Maximus VIII Extreme “liscia” che ancora oggi è il sistema di riferimento per i record su HWBot con CPU Z170. La gestione delle memorie è eccelsa come da tradizione ROG e la stabilità anche con overclock particolarmente spinti ad aria (la nostra CPU arriva a 4.8 GHz) denotano ancora una volta l’incredibile lavoro svolto da ASUS e dai suoi ingegneri.

[voto=”10″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità[/titolo]

Tutte le CPU su socket LGA1151 sono compatibili con la scheda madre, mentre sul fronte memorie è certificato il funzionamento fino a 3866 MHz (o superiori, con un po’ di tuning) ed una capienza massima di 64 GB. È possibile installare un sistema video a più schede (4, per la precisione) che però verranno castrate inesorabilmente dalle linee PCI-E presenti in numero minore rispetto a X99 (solo 20, contro 28 e 40). Sono presenti due connettori SATA Express (che fungono all’evenienza da porte SATA, per un totale di 4) e sei porte SATA, installate perpendicolarmente alla scheda madre. È presente uno slot M.2 Ultra (32 Gbps) e due porte USB 3.1 (Type-A e Type-C) nel pannello I/O. È presente inoltre un connettore U.2 ad alta velocità, che consente di installare gli SSD dotati di questo protocollo (Intel, perlopiù).

[voto=”10″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

La scheda costa l’esorbitante cifra di 509€, disponibile presso Amazon ed altri rivenditori ufficiali. Certo, si tratta di un esborso forse esagerato, ma già considerando il fatto che è presente una scheda di rete da 10 Gbps (che di solito costa più di 200€) ecco che il valore della scheda torna a livelli più che accettabili. Ancora, la scheda è fatta per overclockare sotto azoto e la solidità dei materiali e delle componenti lo dimostra ampiamente, insieme al BIOS maturissimo che ritroviamo su tutta la gamma di schede madri. Non è una mainboard per tutti, ma per chi può comprarla, beh, è il miglior prodotto che i vostri soldi possano comprare.

Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASUS, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”10″]

[/conclusione]

La ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly è una scheda madre completa sotto ogni punto di vista: espandibilità, connettività, overclock, prestazioni e design. Sebbene il costo sia elevato, considerando ciò che viene allegato in bundle e ciò di cui è capace la scheda, non possiamo fare altro che dare ad essa il nostro massimo voto, l’Hardware Diamond Award:

Hardware 6 Diamond

Per oggi è tutto, ringraziamo ASUS e Prima Pagina per il sample oggi recensito.

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La recensione

ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly

9.8 Punteggio

La ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly è una scheda madre completa sotto ogni punto di vista: espandibilità, connettività, overclock, prestazioni e design, con un costo elevato ma più che adeguato alla dotazione e alle features.

Pro

  • Veloce
  • Design cattivissimo ed originale: i nuovi colori segnano un taglio netto col classico rosso/nero
  • Scheda di rete 10G in bundle
  • Pannello audio da 5.25
  • Il top se si fa overclock a livello estremo

Contro

  • Nulla da segnalare

Riassunto della recensione

  • Design e qualità costruttiva 0
  • Prestazioni e overclock 0
  • Compatibilità 0
  • Prezzo 0

ASUS Maximus VIII Extreme/Assembly Prezzi

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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