Introduzione: MSI e Skylake–>
Recensiamo oggi, insieme alla proposta di ASRock, una soluzione MSI di fascia medio-alta orientata agli enthusiast gamers, con una scheda madre tutta nuova dentro e fuori.
In tempo record, MSI ci ha spedito la MSI Z170A Gaming M7, consentendoci di mostrarvi in azione questa stupenda scheda madre da gaming e, come vedremo, anche da overclock.
MSI Z170A Gaming M7: specifiche tecniche–>
Di seguito, le caratteristiche complete della scheda madre, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (MSI):
La MSI Z170A Gaming M7 supporta le CPU di 6a Generazione di Intel (nome in codice Skylake), che al momento in cui scriviamo sono l’Intel Core i7 6700k e l’Intel Core i5 6600k. La sezione RAM è affidata a 4 slot DDR4 con una frequenza massima di 3600 MHz (o superiore, in OC), e fa la sua comparsa come “bundle” nella connettività lo standard USB 3.1, presente sotto forma di due connettori, uno di tipo A ed uno di tipo C. Il bundle, molto ricco, include un simpatico door-hanger pensato per chi non vuole essere disturbato mentre gioca.
Tre slot PCI-E 16x meccanici (e con 20 linee condivise tra di loro per una configurazione 8x 8x 4x in caso di sistema multi-GPU) si affiancano a ben 2 slot Turbo M.2, consentendo l’installazione di SSD di tipo M.2 con una banda passante pari a ben 64 Gbps in totale. Elettricamente parlando, comunque, la Z170A Gaming M7 ha uno slot PCI-E 16x e due slot PCI-E 16x meccanici e 8x elettrici: è possibile che la scheda utilizzi alcune delle linee PCI-E del PCH per fornire alla terza VGA più banda. Carina l’idea di utilizzare le “gaming armor” sugli slot PCI-E, anche se a mio avviso si tratta più di un vezzo estetico che di una seria utilità, soprattutto visto che il die shrink per le GPU è alle porte e che già AMD sta puntando ad un form factor (e di conseguenza un peso) inferiore, gravando davvero poco sul socket PCI-E.
Si contano 14 induttori nella sezione di alimentazione, e sono tutti di ultima generazione con un choke in Titanio, abbassando le temperature e migliorando l’efficienza rispetto ai precedenti SFC (Super Ferrite Choke). Le fasi sono abbondanti per CPU dai consumi particolarmente esigui, pertanto la sezione di alimentazione maggiorata mira specificamente all’overclock, fattore cruciale in questa nuova generazione di processori.
Anche qui troviamo l’evoluzione del chip Audio Boost, giunto alla sua terza versione, e dotato di un Enhancer Audio della Nahimic, che consente di regolare l’equalizzazione dell’uscita audio via hardware, garantendo il massimo della qualità. Inoltre, sulla scheda sono presenti un chip Killer NIC E2400 (successore del 2205), che consente di gestire al meglio i pacchetti prioritizzando i dati inviati e ricevuti dai giochi o dalla vostra applicazione preferita.
Infine, sulla scheda madre, troviamo un trigger fisico che consente di impostare al volo un preset in OC su valori da 1 a 11, come sugli amplificatori per chitarra. Se 10 non vi basta, crank it up to 11!
Skylake: architettura nei dettagli–>
Descriviamo ora, in brevissimo, le modifiche sostanziali all’architettura della CPU e del chipset: nelle prossime settimane pubblicheremo un approfondimento coadiuvato da test prestazionali di Intel Core i5 6600k e Intel Core i7 6700k.
Le novità sul fronte del PCH sono tantissime, con un aumento della banda totale disponibile per le varie interconnessioni pari al 40%, per la prima volta dopo ben 4 anni dall’introduzione dello standard DMI 2.0. Si passa infatti ad un totale di ben 20 linee PCI-E 3.0 sfruttate dal Platform Control Hub per consentire l’utilizzo di svariate porte USB 3.1, M.2, SATA Express e tutte le periferiche onboard. Si tratta di un enorme balzo in avanti che aggiorna, finalmente, quello che una volta era definito South Bridge, rimasto particolarmente indietro sul fronte delle prestazioni e delle features.
Se con Haswell e Z87 (e Z97) l’overclock ci sembrava particolarmente semplice, adesso lo è ancora di più. Da Sandy Bridge fino a Broadwell, il BCLK era collegato direttamente al clock del bus PCI/PCI-E, limitando la granularità di esso per via di eventuali corruzioni dati o instabilità. Con questa iterazione, Intel ha fatto in modo di separare i due clock, grazie ad un clockgen (generatore di clock) separato, installato sulle motherboard. In questo modo si torna alla “vecchia scuola”, dove il clock base (BCLK, appunto) gestiva solo ed esclusivamente i clock di CPU e RAM.
Altra semplificazione importante è la gestione dei voltaggi: scompare la FIVR (Fully Integrated Voltage Regulator), la circuiteria di alimentazione prima integrata direttamente sulla CPU, e il voltaggio della Cache (il vRing) è ora accorpato al voltaggio del processore (vCPU), attingendo da esso e, di fatto, migliorando i consumi.
Miglioramento sostanziale sul fronte della CPU è il nuovo processo produttivo a 14 nm, che ritroviamo anche sulle CPU Broadwell, le quali hanno visto un’uscita in sordina nelle scorse settimane finendo subito nel dimenticatoio proprio per via di Skylake. Il TDP, che con Haswell è di 88W e con Broadwell è di 65W, passa a ben 95 Watt, con un aumento significativo dei consumi dovuto ad una iGPU (il processore grafico integrato) decisamente più potente, con un miglioramento medio nell’ordine del 40%. Risultati che fanno quasi gridare al miracolo, e che portano Intel sulla strada per raggiungere le prestazioni grafiche di AMD con le sue APU.
Ulteriore miglioramento, infine, è il fatto che la CPU fornisca adesso 20 linee PCI-E 3.0 invece di 16, consentendo sistemi dual GPU abbinati ad SSD NVMe su PCI-E senza sacrificare la banda dedicata al sottosistema grafico.
L’Intel Core i5 6600k è un quad core con frequenza base di 3.5 GHz e Turbo Boost a 3.9 GHz, con una cache L3 da 6 MB, mentre l’Intel Core i7 6700k è un quad core con frequenza base di 4.0 GHz e Turbo Boost a 4.2 GHz, con una cache L3 da 8 MB e dotato di Hyper Threading; entrambi i processori verranno venduti sprovvisti di dissipatore stock, lasciando all’utente la scelta del sistema di raffreddamento.
Noi, siamo utenti enthusiast, e pertanto non effettueremo benchmark sulla iGPU, ma ci limiteremo a fornirvi una panoramica prestazionale dei chip sul fronte computazionale.
MSI Z170A Gaming M7: galleria fotografica–>
A seguire, una galleria di immagini della confezione, bundle e scheda madre:
MSI Z170A Gaming M7: il BIOS UEFI–>
Ecco alcune delle schermate del BIOS UEFI della MSI Z170A Gaming M7:
KLEVV: le memorie utilizzate in questa recensione–>
Ringraziamo KLEVV per averci fornito le memorie per questa recensione:
Configurazione di prova e metodologia di test–>
La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
CPU | Intel Core i5 6600K |
---|---|
Heatsink | Corsair H110i GTX |
Mainboard | MSI Z170A Gaming M7 |
RAM | KLEVV CRAS DDR4 16 GB 3000 MHz |
VGA | Sapphire Radeon R9 290X Tri-X Vapor-X 8GB |
Sound Card | Purity Sound 3 |
HDD/SSD | Corsair Neutron XT SSD 480 GB |
PSU | Corsair AX1500i Digital PSU |
Case | Corsair Graphite 780T Arctic White |
Monitor | Acer CB280HK 4K Display |
Keyboard | Corsair Gaming K70 RGB |
Mouse | Corsair Gaming Sabre RGB Laser |
OS | Windows 10 Pro x64 |
Ringraziamo MSI, Corsair, Sapphire e KLEVV per le componenti utilizzate in questa recensione.
I test utilizzati sono:
- Cinebench R11.5
- Cinebench R15
- Hexus PIFAST
- Intel XTU
- SuperPI 1M e 32M
- WPrime 1.55 32M e 1024M
Schede madri recensite (tra parentesi, la CPU utilizzata):
- ASRock Fatal1ty B85 Killer (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Fatal1ty FM2A88X+ Killer (AMD A10-5700)
- ASRock Fatal1ty Z87 Killer (Intel Core i7 4770k)
- ASRock FM2A88X-ITX+ (AMD A10-5700)
- ASRock H81TM-ITX (Intel Core i5 4570S)
- ASRock Z87 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z87 Extreme9/AC (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z97 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z97E-ITX/AC (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z170 Extreme6 (Intel Core i5 6600k)
- ASRock Fatal1ty Z97X Killer/3.1 (Intel Pentium G3258)
- ASRock X99 Extreme6 (Intel Core i7 5930k)
- ASRock X99 OC Formula (Intel Core i7 5960x)
- ASRock X99 WS-E (Intel Core i7 5960x)
- ASRock Fatal1ty X99M Killer (Intel Core i7 5960x)
- ASRock Fatal1ty X99X Killer (Intel Core i7 5930k)
- ASUS Maximus VI Hero (Z87) (Intel Core i7 4770k)
- ASUS Maximus VII Ranger (Z97) (Intel Core i7 4770k)
- ASUS Rampage IV Black Edition (Intel Core i7 4930k)
- Gigabyte Z87X-OC (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-OC Force (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-UD3H (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-UD7 TH (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97MX-Gaming 5 (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97N-WIFI (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97X-UD5H (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte X99-UD3 (Intel Core i7 5930k)
- MSI A88XM Gaming (AMD A10-5700)
- MSI Z87M Gaming (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97 Gaming 9 AC (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97S SLI Plus (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97 MPower (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z170A Gaming M7 (Intel Core i5 6600k)
I consumi sono rilevati alla presa tramite Wattmetro, pertanto si tratta di valori al lordo dell’efficienza. Oltretutto, il consumo rilevato è relativo all’intero sistema.
Test computing: Cinebench R11.5–>
Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R11.5:
Test computing: Cinebench R15–>
Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R15:
Test computing: Hexus PIFAST–>
Hexus, con il suo PIFAST, consente di dare un’occhiata all’efficienza del collegamento tra CPU e RAM, risultando ancora valido per misurare in via teorica le prestazioni di una piattaforma nonostante l’età superiore ai 10 anni di servizio:
Test computing: Intel XTU–>
Intel, con il rilascio dei chipset Z87 nel Marzo 2013, ha sviluppato un’applicazione compatibile con i chipset serie 6, 7, 8 e 9, partendo da P67 fino ad arrivare a X99 e Z97. XTU (Xtreme Tuning Utility) si basa sulle librerie AVX 2.0 che sfruttano ogni singolo transistor del processore, stressando in modo assurdo e intensivo la CPU e dando un quadro generico della stabilità e delle prestazioni, e con l’ultima versione l’utility è compatibile con X99:
Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>
Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:
Test computing: WPrime 1.55–>
Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:
MSI Z170A Gaming M7: test audio, overclock, consumi–>
Audio Boost 3 è un’ulteriore miglioramento del già noto chip Realtek ALC1150, di seguito le prestazioni rilevate:
Valori in linea con altre soluzioni basate sul chip di Realtek, ma più che i meri numeri va vista la serie di features che il software Nahimic mette a disposizione dell’utente, tra equalizzazione, correzione del segnale e pulizia audio elevata.
E in overclock? Di seguito, di nuovo tutti i benchmark eseguiti però alla frequenza di 4.8 GHz impostando il moltiplicatore a 48x e il vCore su 1.38v:
Ancora una volta, ci ritroviamo di fronte ad un’ottima mainboard anche in overclock: 4.8 GHz con un AIO, impressionante.
I consumi sono allineati all’altra proposta Z170 analizzata, con qualche Watt in più di assorbimento probabilmente per la maggior quantità di componenti onboard.
Considerazioni finali–>
[conclusione]
[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]
Continuando sulla linea dell’abbinamento rosso/nero (ma con un rosso che, stavolta, non utilizza nessuno), MSI propone con la Z170A Gaming M7 un misto tra una scheda da overclock ed una da gaming, con tante features per gli uni e gli altri. Trovarsi un PCB così dannatamente sexy, poi, fa male alla vista e bene alla vita. Il design ci piace. E la qualità costruttiva? Beh, basti dirvi che con questa iterazione si parla di standard Military Class V, what else insomma?
[voto=”10″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Prestazioni[/titolo]
Automaticamente, ci ritroviamo ad avere un riscontro nelle performance rispetto all’altra scheda madre Z170 da noi recensita, la ASRock Z170 Extreme6: laddove MSI non pareggia con la proposta concorrente, i risultati sono così elevati da oscurare la ASRock, vuoi per un BIOS più maturo, vuoi per un impegno maggiore da parte del brand nel creare una mainboard che soddisfi i palati di tutti quelli che vogliono il massimo dal proprio PC. In overclock, inutile parlarne: la scheda è una belva affamata di MegaHertz e non aspetta altro che uno smanettone la spinga a dovere.
[voto=”10″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Compatibilità[/titolo]
La scheda è compatibile, ovviamente, con tutte le CPU Intel di 6a Generazione: al momento in cui scriviamo, sono disponibili le sole versioni K (Intel COre i7 6700k e Intel Core i5 6600k), con il resto della lineup che verrà annunciata tra fine Agosto e inizio Ottobre. È garantito il supporto alle memorie DDR4 fino ad una frequenza di 3600 MHz (CPU e moduli permettendo), mentre sul fronte della connettività la scheda è completa: USB 3.1 di tipo A e C, SATA Express, 2 M.2. Insomma, una scheda completa. È possibile, infine, installare sistemi multi GPU fino a 3 schede grazie agli slot PCI-E 16x meccanici, usufruendo di un totale di 20 linee PCI-E.
[voto=”10″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Prezzo[/titolo]
La MSI Z170A Gaming M7 ha un prezzo di lancio pari a 259.99 € presso ePrice, e visto che si tratta di una scheda madre ibrida tra una OC board e una Gaming board, beh, si capisce subito che è una scheda da prendere al volo. Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali MSI, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”9″]
[/conclusione]
Una scheda praticamente perfetta sia che siate un videogiocatore incallito che un overclocker che ama spingere il proprio sistema al limite. E ad una scheda così eccezionale, cosa possiamo dare se non il nostro Hardware Diamond Award?
Ringraziamo Maicol di MSI Italia per averci repentinamente inviato il sample oggi recensito.
Per oggi è tutto, volete leggere nuove recensioni ogni settimana? Potete farlo seguendoci sui nostri social network:
La recensione
La MSI Z170A Gaming M7
Una scheda madre a metà tra una mainboard da overclock ed una da gaming, soddisfando entrambe le utenze e non scendendo a compromessi in nulla. La MSI Z170A Gaming M7 è una bestia incatenata che aspetta di essere liberata.
Pro
- Veloce
- Piena zeppa di features
- Fatta sia per l'overclock che per il gaming
- Design originale
Contro
- Nulla da segnalare
La MSI Z170A Gaming M7 Prezzi
Raccogliamo informazioni da vari negozi per indicare il prezzo migliore
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