Netflix ha migliorato il suo servizio di streaming on-demand introducendo l'”High-Quality Audio“. Questa dicitura indica una qualità audio migliorata che, nelle intenzioni della compagnia, dovrebbe risultare più simile alle tracce registrate in studio. Questo upgrade è frutto di studio e sperimentazioni e il colosso dello streaming ha citato come esempio il contributo fornito dai fratelli Duffer, i creatori della serie “Stranger Things“. Alla fine del 2017 i due hanno indicato alcune criticità nella resa di alcuni passaggi della seconda stagione. Netflix menziona in particolare una ridotta percezione della scena, con alcuni suoni non più precisamente dislocati all’interno dei 5.1 canali che componevano la traccia audio. Anche le alte frequenze risultavano differenti rispetto al mix originale.
Netflix ha quindi ascoltato i feeds migliorando quindi la qualità audio. L’obiettivo prefissato era chiaro: adattare la qualità dello studio allo streaming senza registrare differenze facilmente percepibili. Le parole utilizzate per la precisione sono “perceptually trasparent”, ovvero “percettivamente trasparente”. Le tracce in High-Quality Audio non sono lossless. I mix realizzati in studio sono composti da file con una qualità a 48 kHz/24-bit caratterizzati da un bitrate di circa 1 Mbps per canale.
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