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The Stanley Parable | Recensione

Ciro Sdino di Ciro Sdino
23 Settembre 2014
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Home News
324
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Introduzione–>

Se siete pratici della terminologia teatrale, sapete bene cosa si intende per “quarta parete”, ovvero quel muro invisibile che separa gli attori sul palcoscenico dagli spettatori. Conoscerete anche, bene o male, l’effetto di sorpresa, coinvolgimento e a volte comicità che porta lo sfondamento di questo muro, in qualsiasi genere di media. Cosa si otterrebbe però in un videogioco?

The Stanley Parable, remake dell’omonima mod sviluppato da Galactic Cafe e rilasciato il 17 ottobre 2013, è l’esempio lampante di quanto questo espediente sia potente e di grande effetto, in grado di tenere chiunque incollato allo schermo per tutta la durata della sessione di gioco. Quando mi è stato proposto questo titolo del mercato indie, le mie aspettative non erano grandiose come poi esso si è rivelato, il che è stato una della ragioni per cui ho subito deciso di scrivere qualche opinione a riguardo.

Mi scuserete se per questa volta, almeno, non userò la solita divisione in sezioni, questo perché il gioco stesso è difficile da considerare se non come un tutt’uno, nel suo insieme, che raggruppa ogni lato da quello narrativo a quello artistico e quello tecnico.

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Piacere, Stanley–>Stanley è un uomo normale, con un lavoro normale in un ufficio normale, dove per tutto il giorno riceve comandi sul monitor del suo computer e preme bottoni. Molti potrebbero trovare degradante un lavoro del genere, ma a Stanley piace, ed è contento della sua ripetitiva vita.
Tutto procede senza intoppi, fino a quando, un bel giorno, Stanley non riceve più gli abituali comandi. Dopo più di un’ora di inattività, Stanley decide di scoprire cosa sta succedendo, solo per trovare, con grande sorpresa, l’ufficio totalmente deserto. Dove sono finiti tutti i suoi colleghi? Come ha fatto a non accorgersene?

Da qui inizierà la nostra avventura nei panni del buon Stanley: dovremo avventurarci negli uffici e nei corridoi per scoprire l’atroce verità che si cela dietro alla sparizione degli impiegati e a ciò che sta accadendo alla nostra ordinaria vita. Sarà molto semplice: basterà seguire le indicazioni fornite dal narratore, che con la sua voce fuoricampo detterà le nostre mosse e delineerà le nostre vicende.

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Oppure no? Tornando al discorso della quarta parete, è proprio lo sfondamento di quest’ultima a caratterizzare The Stanley Parable. Qualora decidessimo di non ascoltare il narratore e fare ti testa nostra (perché sì, è possibile farlo), lui non si farà problemi a cambiare la narrazione o ad apostrofarci invitandoci a fare quanto dice, molto spesso con sarcasmo o con una spiccata ironia. Non solo, ogni tanto arriverà anche a intraprendere interessanti conversazioni unidirezionali con il giocatore; oppure riterrà opportuno riavviare l’avventura senza il nostro consenso perché secondo lui saremo deviati troppo dal percorso “corretto” o saremo arrivati a un vicolo cieco, per stupirci poi con altre sorprese; o ancora, farà addirittura commenti sul videogioco stesso.

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L’ambiente ci permetterà di prendere un grande numero di strade diverse, che in certi casi saranno concretizzate con diverse soluzioni di fronte alla stessa situazione, in buona parte tutto fuorché ovvie: possono andare dal tornare sui propri passi, all’eseguire un’azione che normalmente nessuno farebbe e al di fuori di ogni aspettativa, specialmente del narratore, il quale sarà spiazzato dalle nostre decisioni.

Le battute del suddetto sono oltretutto incredibilmente ben studiate e interpretate dal doppiatore, perciò consiglio fortemente di attivare i sottotitoli per non perdersi neanche una parola. Sicuramente cercherete tutti le viuzze e le interazioni più nascoste pur di ascoltare ogni frase presente nel gioco!

Il gioco non è abbastanza stimolante per te, Stanley?–>La complessità narrativa è accompagnata da una grande semplicità del gameplay, che rispecchia dopotutto la vita reale: prima persona, nessuna interfaccia, pochissimi e semplici comandi per un’avventura tecnicamente altrettanto semplice, la cui componente principale è chiaramente quella più prettamente narrativa ed artistica. Non solo, quest’ultimo sarà anche un interessante spunto di conversazione fra il narratore e il giocatore, rendendo così sviluppatore e videogioco ironicamente autocritici.

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Come appena detto, il tutto è anche tecnicamente semplice: The Stanley Parable è sviluppato sulla base del Source Engine di Valve, il che è sempre un’ottima garanzia di fluidità e ottima grafica, seppur non eccelsa. Dopotutto, data anche la semplicità degli ambienti di gioco (uffici, magazzini, ma non solo…), ciò ben si presta a dare una veste adatta a questo intrigante titolo, senza dare troppo peso a un lato che, alla fin fine, ha relativamente poca importanza.

L’audio, per quanto effettivamente privo di soundtrack particolarmente portanti, presenta una colonna sonore che si adatta molto bene alle situazioni proposte, cosa che non sempre è garantita. Per quanto riguarda invece il doppiaggio, come accennato, si raggiunge un livello molto alto: la voce del narratore è quella che sentiremo per quasi la totalità dell’esperienza di gioco, ma sicuramente non sarà un dispiacere, data la magistrale espressività che il doppiatore è riuscito a dare alle battute.

 

Stanley decise quindi di provare il gioco–>

Cosa dire, infine, di The Stanley Parable? Dare un giudizio in poche parole non è una cosa semplice. Ho giocato pochi giochi così brevi ma intensi finora. Nonostante lo abbia terminato in un paio di sessioni, mi ha preso a tal punto da inserirlo nella mia Hall of Fame personale del mercato indipendente. Con questo titolo è stato un fatto un lavoro degno di nota, fuori dagli schemi, ma proprio per questo magnifico.

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Nonostante la poca longevità (appunto per me è stata di circa 3 ore), non perderete mai lo stimolo a scoprire tutti i possibili percorsi e finali. Di certo non sarà tempo sprecato.

Con questo The Stanley Parable conquista un meritatissimo Gaming Diamond Score:

Un saluto dal vostro Askie e dalla redazione di ReHWolution. A presto!

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La recensione

The Stanley Parable

La quarta parete viene raramente rotta nel campo videoludico, ma The Stanley Parable fa di ciò un elemento fondamentale: questo titolo è in grado di sorprendere, stupire, far divertire e ridere. Un capolavoro nato dalle menti di Galactic Cafe.

Pro

  • Concetto molto interessante e ben sviluppato
  • Narrazione eccellente
  • Ottimo doppiaggio
  • Semplice e di facilissimo approccio

Contro

  • È difficile trovare dei contro

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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