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ASRock Fatal1ty H370 Performance e B360 Gaming K4

Ciro Sdino di Ciro Sdino
31 Maggio 2018
in Schede Madri
0
Home Reviews Schede Madri
903
Visualizzazioni

ASRock e Coffee Lake–>

Li abbiamo aspettati più del dovuto, e Intel ci ha fatto quasi spazientire, ma finalmente sono disponibili sul mercato i chipset H370, B360 e H310, andando a riempire il vuoto nel mercato mainstream (almeno per quanto riguarda la proposta Intel). Ovviamente, ASRock non sta mai ferma e ha creato due prodotti, molto simili tra loro, dalle features simili ed un prezzo vicino, ma diverso abbastanza per permettere all’utente finale di risparmiare alcuni € sacrificando features che non tutti potrebbero necessitare.

Analizzeremo oggi, quindi, la ASRock H370 Performance e la B360 Gaming K4, entrambe appartenenti alla famiglia Fatal1ty ed entrambe indirizzate a coloro che vogliono spendere poco, avendo tante features, meno l’overclock, prerogativa dei chipset serie Z di Intel.

Senza ulteriori indugi, ecco la (doppia) recensione delle schede entry level di ASRock. Buona lettura!

Specifiche tecniche: ASRock Fatal1ty H370 Performance e B360 Gaming K4–>

Di seguito le specifiche tecniche delle schede madri oggi recensite. Per ulteriori informazioni e per scaricare i driver più aggiornati, vi invitiamo ad andare sul sito ufficiale di ASRock (H370 Performance e B360 Gaming K4):

La ASRock H370 Performance dispone di una sezione di alimentazione a 8+2 fasi (4+2 effettive), raffreddate da un voluminoso blocco in alluminio che copre tutti i MOSFet; sul lato sinistro di tale dissipatore, è presente una cover per il pannello I/O, che dispone di illuminazione RGB “ASRock Polychrome”, nota ai più come addressable RGB, segnando l’esordio di ASRock nel mondo dei LED digitali.

Il socket LGA1151 è affiancato da 4 slot di memoria che supportano memorie fino a 2666 MHz: attenzione, non si tratta di un valore “consigliato”, quanto più un limite vero e proprio, dettato però dal chipset e non dalla scheda madre o dal produttore.

Sono presenti due slot PCIe 16x e ben 4 slot PCIe 1x, consentendo di installare molteplici schede di espansione nonostante la scheda sia un prodotto entry level.

L’audio è affidato al sempreverde chip Realtek ALC1220, ormai protagonista di qualsiasi scheda madre sopra i 100 € in commercio, che garantisce audio 7.1 e, in questo caso, che supporta la suite software Creative SoundBlaster Cinema 5, fornendo più flessibilità all’utente in termini di equalizzazione ed effetti applicabili all’audio.

Fin qui, la H370 Performance e la B360 Gaming K4, sono identiche. Le differenze, sono poche ma chiave per abbassare ulteriormente il prezzo: innanzitutto, sulla B360 Gaming K4 troviamo un header USB 3.0 in meno, portando il massimo di porte disponibili da 14 a 12, mentre sul fronte SATA troviamo 6 porte SATA III; la differenza, qui, è lato software.

Infatti, B360 non supporta alcun tipo di RAID, mentre H370 fornisce il supporto a RAID 0, 1, 5 e 10 tramite il software Intel Rapid Storage 15.

Poche differenze, che probabilmente vi porteranno a scegliere la B360 al posto della H370, ma se magari avete necessità di connettività extra, vuoi che la scheda venga utilizzata per un FreeNAS o un mini-server che richiede più flessibilità sul fronte delle connessioni, non dovrete sborsare tanto in più per prendere la H370 Performance.

Z370: quanto c’è di nuovo?–>

Mettiamo le cose in chiaro fin da subito: i processori Coffee Lake richiederà l’acquisto di una nuova scheda madre. E nemmeno i processori di precedente generazione Kaby Lake sono avan-compatibili con tali schede. Dovreste essere shockati, preoccupati o incazzati? Alcune persone attraverseranno tutti questi “sentimenti” perché dal punto di vista delle features lato chipset, non c’è assolutamente nulla degno di nota che distingua Z370 dai suoi predecessori. Tutti i miglioramenti sono apportati solo da un sistema di power delivery migliorato ed il supporto a memorie dalla frequenza maggiore.

Se invece togliamo le emozioni dall’equazione, potrebbero esserci dei motivi più che validi per passare a Z370, almeno secondo Intel. Ci sono alcuni requisiti molto specifici nelle piste per le memorie affinché lavorino correttamente e consistentemente a 2666 MHz. Tali miglioramenti dovrebbero rendere questa piattiaforma, inoltre, un distruggi-record quando si tratta di frequenze di memoria, visto che essi miglioreranno automaticamente la stabilità sopra i 3600 MHz. Anche la sezione di gestione della corrente ha visto un miglioramento, ma in maniera incrementale, più che ovvio per supportare memorie più veloci ed un maggior numero di core (6 contro i 4 di Kaby Lake e precedenti).

Non dobbiamo inoltre dimenticare che coloro che aggiorneranno all’ottava generazione di processori Intel non saranno quelli che han comprato Kaby Lake con Z270 o Skylake con Z170, quanto piuttosto saranno coloro che hanno ancora sistemi basati su Sandy Bridge, Ivy Bridge o addirittura Broadwell, che finalmente troveranno un motivo più serio per passare ad un nuovo sistema, grazie ai due core in più (rispetto al solito incremento prestazionale dovuto ad una combinazione di miglior processo produttivo e frequenze operative maggiori). Non c’è più bisogno, infatti, di puntare sistemi HEDT per avere così tanti core (rimanendo su Intel, visto che AMD ha processori a 6 core già partendo da 200€, ndr). Inoltre, tale upgrade garantisce l’accesso a features quali M.2, USB Type C 3.1 Gen2, Thunderbolt, NVMe e memorie DDR 4.

Intel Z370 chipset

La prima cosa da capire riguardo a Z370 è che Intel ha cercato di tirare acqua al suo mulino nel materiale marketing e stampa. Invece di elencare il numero di linee PCIe 3.0 che partono dalla CPU (sempre e comunque 16), ora indicano un numero ingannevole definito “linee PCIe 3.0 della piattaforma”, combinando le 16 della CPU e le 24 del chipset per un totale di 40.

Un po’ come con Z270 ci sono 24 linee PCIe, di cui 4 sono dedicate esclusivamente per una connessione NVMe e 4 per il chipset (lasciando la CPU sempre con 16 linee). Nessuna di queste linee può essere in realtà utilizzata per schede grafiche o di espansione, e spesso quelle stesse 16 linee vengono sacrificate per controller Thunderbolt, USB 3.1 Gen2 o trasformate in interconnessioni SATA o USB ulteriori. Onestamente, non ci sono differenze di nessun tipo tra Z270 e Z370, e spetta ai produttori di schede madri fornire layout migliorati, miglior gestione delle linee e più features per rendere “appetibili” i propri prodotti rispetto alla generazione precedente.

Spostandoci ai processori stessi, come detto in apertura, non ci sono cambiamenti di alcuna sorta visto che l’architettura è la stessa utilizzata sia da Kaby Lake che Skylake, con però un numero maggiore di core. Inoltre, a differenza dei processori Ryzen che includono 4 linee in più per storage ad alta velocità e 4 porte USB 3.1 Gen1 (conosciute comunemente come 3.0, ndr) direttamente sul die (il famoso SOC), Intel ha solo le classiche 16 linee separabili in due interfacce 8x. Questo è quanto.

Galleria fotografica: ASRock Fatal1ty H370 Performance e B360 Gaming K4–>

Ecco una serie di immagini che ritraggono la ASRock Fatal1ty H370 Performance e la B360 Gaming K4:

Non ci soffermiamo sulla sezione di alimentazione di queste due schede madri, visto che non è possibile effettuare overclock su di esse e pertanto la “prestanza” delle fasi è inutile da discutere.

Configurazione di sistema e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

Sistema H370/B360 Review Fornito da Dove acquistare
CPU  Intel Core i7 8700k LINK  ReHWolution Amazon
Cooling  Noctua NH-U12S LINK  Noctua Amazon
Mainboard
  • ASRock Fatal1ty H370 Performance
  • ASRock Fatal1ty B360 Gaming K4
– ASRock Amazon

Amazon

RAM  G.Skill TridentZ RGB 16 GB 3600 MHz @ 2666 MHz 13-13-13-28 1T tRFC 240 – ReHWolution  Amazon
VGA  Sapphire Radeon RX 580 Nitro+ OC 8 GB LINK Sapphire  Amazon
Soundcard  – – –  –
Storage  Patriot Hellfire 240 GB M.2 SSD LINK Patriot Amazon
PSU  Seasonic PRIME Gold 850W LINK Seasonic Amazon
Case  Streacom OpenBenchTable BC-1 – Streacom Amazon
Monitor
  • LG 27UD59-W 4K IPS Display
  • Acer CB280HK 4K Display
 – ReHWolution Amazon
Keyboard  Cooler Master MasterKeys Pro L GTX Edition LINK Cooler Master Amazon
Mouse  Razer Lancehead Wireless LINK Razer Amazon
OS  Windows 10 Pro x64 April 2018 – ReHWolution Amazon

Benchmark sintetici:

  • SuperPI 1.5 mod XS 1M e 32M
  • WPrime 1.55 32M e 1024M
  • Cinebench R11.5
  • Cinebench R15
  • AIDA64 Photoworxx
  • AIDA64 ZLib
  • AIDA64 AES
  • AIDA64 Hash
  • AIDA64 VP8
  • AIDA64 SinJulia

Benchmark grafici:

  • Ashes of the Singularity, preset Crazy, 1080p, benchmark CPU Focused (DX12)
  • 3DMark Fire Strike (DX11)
  • 3DMark Time Spy (DX12)

ndr Di recente Ashes of the Singularity è stato “accorpato” ad Ashes of the Singularity Escalation, e da allora abbiamo notato punteggi più elevati nei CPU test, probabilmente perché è stato cambiato qualcosa in termini di codice/ottimizzazione.

Benchmark sintetici: AIDA64–>

AIDA64 è uno strumento di analisi, diagnostica e benchmarking per sistemi Windows (e più recentemente, Android), che dispone di una vastissima suite di benchmark e che è diventato, nel tempo, un software di riferimento tra utenti e professionisti per il moitoraggio e il confronto di tutto l’hardware all’interno del proprio PC.

CPU Photoworxx

Questo benchmark esegue diverse operazioni comuni utilizzate durante il fotoritocco. Per la precisione, esegue un numero di operazioni di modifica su un’immagine RGB molto larga.

Questo benchmark stressa le unità SIMD della CPU e il sottosistema delle RAM. CPU Photoworks usa laddove presenti le librerie di istruzioni x87, MMX, MMX+, 3DNow!, 3DNow!+, SSE, SSE2, SSE3, SSE4.1, SSE4A, AVX, AVX2 e XOP e trae beneficio di NUMA, HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU ZLib Benchmark

Questo benchmark integer misura le prestazioni combinate di CPU e memorie tramite la libreria di compressione open source ZLib. Il test CPU ZLib utilizza solo le istruzioni base x86 ma ciononostante è un buon indicatore delle prestazioni generali del sistema.

CPU AES Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni della CPU utilizzando la crittografia dati AES (Advanced Encryption Standard). In crittografia, AES è uno standard di crittaggio a chiave simmetrica, ed è utilizzato in svarati strumenti di compressione come 7-zip, WinRAR, WinZIP e anche in soluzioni di encrypting come BitLocker (Windows), FileVault (Mac OSX) e TrueCrypt (open source). Il test AES Benchmark usa le appropriate istruzioni x86, MMX e SSE 4.1, ed è accelerato a livello hardware su processori abilitati tramite il set di istruzioni AES-NI. Questo test rileva e sfrutta HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU Hash Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni CPU utilizzando l’algoritmo di hashing SHA1 definito nella FIPSPS 180-3. Il codice dietro questo benchmark è compilato in Assembly, e più importante, utilizza librerie di istruzioni MMX, MMX+, SSE, SSE2, SSSE3 e AVX, con prestazioni superiori su processori che supportano tali instruction sets.e on supporting processors.

FPU VP8 / SinJulia Benchmarks

Il benchmark di AIDA FPU VP8 misura le prestazioni di compressione video utilizzando il codec di Google VP8 (utilizzato per i file WebM) aggiornato alla versione 0.9.5 e stressa l’FPU (Floating Point Unit) della CPU. Il test codifica fotogrammi video dalla risoluzione di 1280×720 in 1 pass ad un bitrate di 8 Mbps con impostazioni di qualità massima. Il contenuto dei fotogrammi viene poi generato dal modulo FPU Julia. Il codice che gestisce questo benchmark utilizza librerie MMX, SSE2 e SSSE3. SinJulia, invece, misura le prestazioni in floating point a precisione estesa (conosciuta anche come 80-bit) tramite il calcolo di un singolo fotogrammi di un frattale “Julia” modificato. Il codice di questo benchmark è scritto in Assembly, e utilizza istruzioni trigonometriche ed esponenziali x87.

Benchmark sintetici 2D: SuperPI e WPrime–>

SuperPI

Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32M di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

WPrime

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Benchmark sintetici: Cinebench R11.5 e Cinebench R15–>

Cinebench R11.5 e R15

Come da tradizione (e in questo caso particolare, utilizzarli è obbligatorio, come vedrete), fanno capolino tra i benchmark con cui testiamo le prestazioni di un sistema anche le ultime due release di Cinebench, rispettivamente la R11.5 e la R15. Entrambi i test utilizzano un approccio simile di testing: i benchmark utilizzano svariati algoritmi per stressare tutti i core disponibili per renderizzare una scena 3D fotorealistica nel minor tempo possibile. In particolare, con il benchmark nella versione R15, la scena del test contiene approssimativamente 2000 oggetti contenenti più di 300’000 poligoni totali, e usa riflessi sia definiti che sfocati, ombre e luci a zona, shaders procedurali, antialiasing e tanto altro ancora. Questo benchmark può effettuare misurazioni fino ad un massimo di 64 threads, con il risultato che viene fornito in punti (Points): ovviamente, più punti totalizzate, più potente sarà il vostro sistema:

Benchmark 3D: 3DMark, Ashes of the Singularity–>

3DMark Fire Strike e Time Spy

In concomitanza con il lancio di Windows 8, Futuremark ha lanciato il nuovo 3DMark, chiamato appunto 3DMark, senza alcun numero riconoscitivo, a segnare la forte integrazione che ha con qualsiasi sistema, da Android a Windows a iOS a OSX, dando per la prima volta la possibilità di paragonare le prestazioni su smartphone e PC fisso in maniera schematizzata e professionale. Il benchmark dispone di svariati test, di cui utilizziamo i più intensivi per mettere alla prova le schede video.

Tra questi, il più impegnativo è il Fire Strike, che spinge la tessellazione a livelli davvero elevati, e che “vanta” due versioni ancora più spinte: Extreme (con scene pre-renderizzate a 2560×1440) ed Ultra (scene pre-renderizzate a 3840×2160, ovvero 4K). Purtroppo, a nostra disposizione

Recentemente, invece, è stato introdotto il benchmark Time Spy, che testa le prestazioni delle GPU sfruttando le nuove API Microsoft DirectX 12, con scene pre-renderizzate a 2560×1440:

Ashes of the Singularity

Ashes of the Singularity è quello che Stardock (la software house creatrice del gioco) definisce come un gioco strategico di warfare planetario, e con le sue mappe enormi e le migliaia di unità a schermo durante i combattimenti full-scale, non si può far altro che dare ragione all’azienda.

Ciò che viene spesso associato ad Ashes è l’incredibile onere che applica ai sistemi grafici (e non solo, il gioco è famelico di core e GHz), tramite l’utilizzo di DirectX 11 e 12. Il preset Crazy è in grado di mettere in ginocchio qualsiasi GPU in commercio già alla risoluzione Full HD. Il gioco si avvale del supporto alle tecnologie AMD, prendendo spunto dal motore grafico Nitrous utilizzato in uno dei primi benchmark per Mantle, Star Swarm:

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design, qualità costruttiva e software[/titolo]

Essendo identiche, parleremo di una sola delle due schede in modo da coprire comunque entrambe. La H370 Performance di ASRock ha un design davvero grandioso, e si nota l’enorme passo avanti fatto già rispetto alle schede madri Z370. La prima cosa che si nota, infatti, è la maggiore presenza di illuminazione RGB, che stavolta vede l’introduzione dei LED addressable RGB (definiti da ASRock come Polychrome RGB) tramite header a 3 pin e zone illuminate in corrispondenza della cover I/O, del dissipatore del PCH e della sezione del PCB dedicata al sottosistema audio, che però non sono tipo addressable. C’è, insomma, ancora del lavoro da fare sul fronte dell’estetica, ma con questa generazione “nel mezzo”, l’azienda si sta mettendo in pari con la competizione.

Nonostante il costo contenuto, la solidità costruttiva è ormai una costante nelle lineup di prodotti per ASRock.

[voto=”9″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Performance[/titolo]

In termini di prestazioni, le schede si comportano bene, ma la mancante possibilità di settare le RAM, nemmeno secondo il profilo XMP; ne penalizza inevitabilmente il livello di performance, come è stato possibile notare dai grafici dei benchmark eseguiti per testare la scheda. Detto questo, essendo le schede identiche, abbiamo riportato i soli risultati della H370 Performance, visto che i risultati erano praticamente entro il margine d’errore, e quindi comparabili.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità e connettività[/titolo]

Sul fronte della connettività, le schede non sono particolarmente eccezionali: un numero esiguo (ma sufficiente per molti) di porte USB 2.0 e 3.1 (tra cui anche 2 Gen2, una delle quali USB Type-C), 6 porte SATA (con supporto a RAID sulla H370, senza di esso sulla B360), due slot PCIe 16x meccanici e 4 slot PCIe 1x elettrici. Altra differenza tra le due schede madri è l’assenza, sulla B360, di un secondo header USB 3.0. Per il resto, le schede sono identiche.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

Il prezzo della ASRock H370 Performance è di circa 130 €, mentre potete trovare la B360 Gaming K4 a circa 115€. Come anticipato durante la review, la differenza è marginale, ma per chi ha un budget molto limitato, 15€ possono fare davvero la differenza. Potete acquistare, tramite il nostro referral su Amazon, la H370 Performance QUI e la B360 Gaming K4 QUI.

Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASRock, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”10″]

[/conclusione]

La coppia di schede madri oggi recensite dimostrano il continuo impegno di ASRock nel migliorare i suoi prodotti, indipendentemente dalla fascia di prezzo: costruzione solida, estetica eccellente e RGB addressable fanno della H370 Performance e della B360 Gaming K4 le schede ideali per PC dal costo contenuto ma dalle tante features. Per questi motivi, diamo a queste schede il doppio award Hardware Gold Award e Best Price Award:

Ringraziamo ASRock per i sample oggi recensiti; per leggere ogni settimana nuove recensioni seguiteci sui nostri social networks:

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Per oggi è tutto dal vostro Ciro redazionale, un saluto e alla prossima review!

La recensione

ASRock Fatal1ty H370 Performance e B360 Gaming K4

8.5 Punteggio

Le schede madri recensite dimostrano l'impegno di ASRock nel migliorare i suoi prodotti, indipendentemente dal prezzo: costruzione solida, estetica eccellente e RGB addressable fanno della H370 Performance e della B360 Gaming K4 le schede ideali per PC dal costo contenuto ma dalle tante features.

Pro

  • Finalmente LED RGB addressable anche su schede madri ASRock
  • Design ancora più aggressivo delle precedenti lineup
  • Prezzo contenuto

Contro

  • I chipset H370 e B360 non permettono il tuning delle memorie
  • Connettività esigua

Riassunto della recensione

  • Design, qualità costruttiva e software 0
  • Performance 0
  • Compatibilità e connettività 0
  • Prezzo 0

ASRock Fatal1ty H370 Performance e B360 Gaming K4 Prezzi

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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