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Razer Nari Wireless RGB Headset

Ciro Sdino di Ciro Sdino
6 Dicembre 2018
in Periferiche
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Home Reviews Periferiche
764
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4. La prova su strada

  • 1. Introduzione: Razer
  • 2. Specifiche tecniche: Razer Nari Wireless RGB Headset
  • 3. Galleria fotografica: Razer Nari Wireless RGB Headset
  • 4. La prova su strada
  • 5. Considerazioni finali

Impressioni di utilizzo

Musica

Cambiamento di tracce completo anche per questa review, per cui ci affidiamo a Monstercat per tutte le tracce, scegliendo ovviamente 3 canzoni del genere EDM ma di sottogeneri diversi, con All eyes on me di Conro, canzone tranquilla ma dal sound comunque catchy, In the night di Muzzy (ft. Sullivan King), traccia velocissima e di impronta metal, nonostante sia comunque parte del repertorio elettronico di Monstercat. Infine, la splendida voce di Laura Brehm insieme ad Ephixa, in Losing you, brano principalmente vocal uscito a Febbraio dell’anno scorso, che unisce bass e voice in un’armonia unica.

Come al solito, le tracce sono state ascoltate in FLAC, scaricate direttamente da Monstercat Gold, e visto che le cuffie sono Wireless, stavolta non abbiamo utilizzato nient’altro che il trasmettitore radio in dotazione per il collegamento ad esse. Detto questo, lasciando tutte le opzioni per “l’enhancement del suono” o della virtualizzazione del surround disattivate, ho provato per circa un mese (complice anche la mancanza di connessione dovuta al cambio di ISP) le Nari con le tracce più disparate, oltre a quelle che utilizziamo come benchmark per le reviews. Specificando proprio queste ultime, All Eyes On Me coi suoi ritmi estivi (che male si sposano con il freddo di questi giorni) riesce a far flettere i muscoli delle Razer Nari come si deve, sul fronte delle frequenze mid-treble (medio-alte), con vocals definiti ed una traccia chiara, che non si “impasta”, caratteristica che cuffie wired closed back spesso portano con sé.

In questo caso, invece, l’audio era perfetto, con la giusta ricchezza di bassi, e la qualità, nonostante la trasmissione radio, era perfetta. Potete quindi immaginare con tracce più “heavy” (Losing you un po’ di più, In the night in modo estremo), come un paio di cuffie closed back risaltino meglio le frequenze inferiori, ma grazie al driver e al padiglione larghi, i mid e treble non vengono soffocati, permettendo di avere una gamma sonora riprodotta abbastanza uniformemente. Gli assoli di chitarra sono ricchi, intensi, e i synth potenti e chiassosi quanto basta per godersi una traccia così veloce. I vocals di Laura Brehm, come al solito sensazionali, si intrecciano con i synth e i bassi in modo pazzesco, grazie al fatto che le Nari sono closed back, riducendo sì il soundstage ma aumentando enormemente il senso di immersione.

Un’esperienza paragonabile, se non superiore, alle ben più famigerate HyperX Cloud II, che “detengono” il primato in termini di qualità audio nel mondo degli headset da gaming. E pensate che le Nari sono wireless!

Film

Per testare le funzionalità THX delle Razer Nari (THX, che ricordiamo essere parte di Razer dal 2016), ho lanciato Netflix e nella barra di ricerca ho cercato 5.1, ed uno dei primi risultati è stato il film dell’MCU Doctor Strange, con Benedict Cumberbatch nei panni del chirurgo Stephen Strange, coinvolto per una serie di sfortunati e devastanti eventi nel mondo dei supereroi e dei supervillain, con Mads Mikkelsen (Hannibal, Casino Royale e Death Stranding, visionario gioco di Kojima in arrivo su PlayStation 4, presto o tardi) nei panni di Kaecilius, corrotto dal potere della dimensione oscura e di Dormammu. [DORMAMMU, SONO VENUTO A PATTEGGIARE]

Che si tratti del dottor Strange che cerca di indovinare quale canzone viene messa su mentre opera un paziente, o della colonna sonora di un combattimento, o di effetti speciali, l’audio 5.1 con gli effetti spaziali THX delle cuffie (impostabili dal software Razer Synapse 3, con cui settare anche le modalità di illuminazione, ovviamente) è davvero sensazionale, e nelle fight scene avere le fonti audio provenire da direzioni diverse mi ha permesso di immedesimarmi alla grande nel capitolo che sancisce l’entrata della gemma del Tempo nell’universo cinematografico della Marvel, aggiungendo il penultimo tassello a quella che sarebbe poi diventata la fatale battaglia con Thanos.

Tornando alle Nari, le cuffie si comportano benissimo in qualsiasi situazione: dialoghi, fights, musica, colonne sonore maestose, niente è lasciato al caso, e l’equalizzazione flat delle Nari permette di non avere nessun suono che “affolla” troppo il soundstage. Good job, Razer.

Microfono

https://soundcloud.com/cirosdino/razer-nari-wireless-test-microfono

Ed è qui che le Nari cascano un po’. Il microfono non è eccezionale, ed è abbastanza “mediocre”, soprattutto per tutte le cose buone che ci sono da dire sulle Nari. È chiaro che ahimè, qualcosa andava sacrificato per abbassare i costi rispetto alle ManO’War nonostante vengano usati materiali di qualità superiori e in generale le Nari siano un headset migliore.

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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