Nel corso delle ultime settimane ho avuto modo di testare il Razer Cobra in differenti scenari, sia in ambito gaming che in ambito di produttività, con giochi più o meno impegnativi ed applicazioni di tipo professionale e office.
Gaming
Delta Force – Level Infinite

Basato su Unreal Engine 4 per la componente multiplayer e su Unreal Engine 5 per quella single player, Delta Force, ufficialmente Delta Force Hawk Ops, è un nuovo sparatutto multi-piattaforma e multi-genere che è stato lanciato per PC ad inizio 2025.
Le due modalità principali in multiplayer, Warfare e Operations, rispecchiano rispettivamente stili di gioco simili a Battlefield e Escape From Tarkov, con Warfare che vede i giocatori alle prese con battaglie su vasta scala e l’utilizzo di veicoli terrestri e marini e velivoli, mentre Operations ricalca le classiche meccaniche degli Extraction Shooters a squadre, con la raccolta di loot, missioni da portare a termine e scenari tattici a corta e lunga distanza.
Il gioco presenta una curva di difficoltà particolarmente elevata in Operations, motivo per cui ho utilizzato il Razer Cobra nella sezione a estrazione del titolo sparatutto: movimenti leggeri, rapidi e precisi rappresentano infatti la differenza da un knockdown ed una teamfight vinta.
Venendo da circa un anno di utilizzo del Deathadder V3 Pro, abituarmi ad un mouse di dimensioni inferiori e con una texture ed uno stile di grip differente è stato particolarmente traumatico: a differenza dell’altro mouse, infatti, nonostante venga commercializzato con un design destrorso il Razer Cobra presenta una forma simmetrica, con la sua “destrorsità” dettata semplicemente dalla presenza di tasti secondari sul lato sinistro del mouse. Questo, in aggiunta alle dimensioni più contenute, ha richiesto davvero molto tempo per adattarmi adeguatamente alla nuova ergonomia.
Vi ricordo però che si tratta della mia esperienza personale e che le recensioni delle periferiche sono tendenzialmente molto soggettive.
Una volta fatta l’abitudine al nuovo stile di utilizzo, però, il Cobra si è comportato abbastanza bene: la mancanza di un sensore ad elevatissimi DPI non è stata un problema per me, visto che nonostante giochi in 4K non supero mai una risoluzione di 1600 DPI sul mouse che utilizzo. Il diverso tipo di finitura dello chassis del mouse ha richiesto invece un po’ di cura in più, specie sul fronte della pulizia, visto che l’effetto “carta vetrata” tende a catturare più facilmente sporcizia, polvere e residui cutanei. Niente che un panno in microfibra inumidito non possa rimuovere in pochi attimi.
Genshin Impact – Hoyoverse
Genshin Impact, forse il più famoso Gacha game disponibile su PC, è un titolo che da ormai 5 anni continua ad essere il caposaldo di una categoria di giochi a metà tra l’Action RPG ed il gioco di carte collezionabili. Il gioco in questione, rispetto a Delta Force, fortunatamente non richiede particolari abilità col mouse, né utilizza macro multi-tasto per la gestione dei vari aspetti di gioco.
In uno scenario ben più tranquillo di DF, il passaggio dal Deathadder V3 Pro al Cobra è stato molto meno articolato, permettendo rapidamente di adattarsi alla nuova ergonomia senza tante storie. Le dimensioni inferiori, però, hanno causato non pochi problemi con sessioni di gioco particolarmente lunghe, visto che avendo le mani molto grandi sono costretto a contrarre maggiormente i muscoli della mano per “grippare” correttamente il mouse. Si tratta di una problematica relativa a chi ha le mani grandi e/o utilizza il palm grip per giocare, quindi la vostra esperienza potrebbe essere radicalmente diversa dalla mia.
Produttività e daily use
Abbiamo infine messo alla prova il Razer Cobra con carichi di lavoro meno “divertenti” ma non per questo meno impegnativi, con sessioni di editing delle foto di questa recensione e di altri articoli pubblicati qui.
Adobe Photoshop 2025
Ancora una volta, le dimensioni compatte rendono il mouse per me davvero scomodo quando utilizzato a lungo, specie quando bisogna rifinire immagini con un pennello di piccole dimensioni o scontornare e ritoccare tutti i piccoli difetti di una fotografia. Ribadisco che si tratta comunque di un’opinione fortemente personale e relativa ad una marcata “incompatibilità” tra le dimensioni contenute di questo mouse e quelle delle mie mani.
L’assenza di un numero elevato di tasti personalizzabili rende il mouse comunque poco adatto ad attività di creazione dei contenuti, compito che riesce facile ai mouse della famiglia Naga e Basilisk dell’azienda stessa.
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