Ecco la confezione che contiene l’SSD:
Una scatola in cartone che richiama ai colori dell’azienda (rosso e nero), con un’anteprima del drive nella parte frontale ed una finestra trasparente nella parte posteriore dove è possibile notare le specifiche principali del drive ed il serial number, insieme ad una serie di informazioni su garanzia, contenuto della confezione e branding.
All’interno della scatola troviamo un blister in plastica nera particolarmente robusta che contiene l’SSD e lo spessore che consente l’installazione di questo drive in dispositivi compatibili soltanto con unità da 9.5 millimetri, visto che l’IRDM PRO Gen.2 SATA oggi testato presenta sì il classico form factor da 2.5″, ma il suo spessore di 7 mm lo rende compatibile con lo standard Intel Ultrabook che richiede, appunto SSD più sottili.
Ecco quindi l’SSD una volta rimosso dal blister in plastica, insieme al sopracitato spessore. Niente fuori dalla norma, si tratta di un classico drive a stato solido da 2.5″. Materiali solidi e peso contenuto, complice l’utilizzo di poche (ma buone) NAND sul PCB del drive.
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