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Cosa dobbiamo aspettarci dal futuro dei videogiochi?

Ciro Sdino di Ciro Sdino
31 Maggio 2019
in Editoriali
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Home Editoriali
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La storia dei videogiochi risale a molto prima di quanto siamo abituati a pensare. Certo, tra gli anni ’80 e ’90, i videogiochi sono entrati nelle case di milioni di persone e da lì in poi, grazie all‘evoluzione tecnologica, si sono affermati come una delle forme d’intrattenimento più popolari al mondo. Non solo, sono diventati anche una fonte di guadagno legati ad una vera e propria professione, quella del gamer. Oltre che sviluppatori, designers e storytellers. Negli ultimi anni poi con l’affermarsi della tecnologia mobile, i giochi sono diventati istantanei, alla portata di tutti, semplici come un passatempo. E mentre sempre più persone si avvicinano al mondo dei videogiochi – non più considerato solo un’attività da nerd – i grandi colossi dell’industria tecnologica sviluppano sistemi sempre più sofisticati e giochi dai dettagli strabilianti.

La domanda dunque sorge spontanea: cosa ci si può aspettare dal mondo dei videogiochi?

Negli ultimi tempi sono due le tematiche più discusse e più in voga nel mondo del gaming: il cloud gaming e il retrogaming. Molti di voi sapranno già i dettagli di queste due forme di gioco che si stanno sviluppando negli ultimi mesi. Andiamo però a vedere più nel dettaglio le interconnessioni tra le due correnti e cosa porteranno nel mondo dei videogiochi.

Il retrogaming infatti non è solo qualcosa da collezionista e per ragazzi degli anni ottanta mai diventati adulti: la passione per i videogiochi ad 8-bit ha portato una rivoluzione anche nei sistemi più evoluti. Molte piattaforme di cloud gaming infatti ospitano sempre più giochi che fanno parte di tutta quella serie di classici dei videogame che hanno fatto crescere generazioni di giocatori. Una di queste piattaforme, recentemente inserita anche su Kickstarter per una campagna di crowdfunding, è Antstream che, come dicono i fondatori, sarà il Netflix dei videogiochi. Basta registrarsi e dopodiché si potrà accedere a decine di titoli in streaming.

Perché è proprio così che funziona il cloud gaming: si tratta di giochi in streaming trasmessi sui nostri dispositivi (computer o smartphone) attraverso la rete di server che contengono i vari componenti che faranno girare il gioco. Così funzionerà anche Google Stadia, la novità della Big G dedicata appunto a gamer e sviluppatori. La piattaforma di Google promette di rivoluzionare il mondo dei videogiochi. Infatti basterà un computer e una buona connessione per accedere al catalogo di giochi che sarà disponibile online.

Certo è che per questo tipo di videogioco, sempre più orientato verso il digitale, serviranno connessioni potenti. Come sappiamo non tutta Italia è coperta purtroppo da una buona connessione – come la fibra – e molti gamers devono ancora affidarsi a connessioni instabili che vengono migliorate solo attraverso software che vanno a configurare le porte, a pulire la RAM, e anche ad intervenire sulla perdita di dati come fanno le private virtual network. Che cos’è una VPN? È un tunnel virtuale in cui potrete connettervi e isolare la vostra rete da leak DNS e altri pericoli web. Attraverso questi sistemi, e in attesa che la fibra venga estesa in tutta la nazione, possiamo tutti provare i nuovi, e i vecchi titoli, che le piattaforme di cloud gaming propongono.

Insomma, il futuro dei videogiochi è già qui e noi siamo pronti ad accoglierlo.

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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