Cooler Master, come suggerisce il nome, è da sempre una delle poche realtà in grado di garantire eccellenti prestazioni nel campo del raffreddamento del proprio computer, sia che si tratti di ventole che si parli di dissipatori. Seguendo il trend del mercato, l’azienda ha lanciato una propria versione di dissipatore AIO, caratterizzato però da un radiatore da ben 140 mm.
Differenziandosi dal Seidon 120V che abbiamo recensito precedentemente per una miriade di features (e soprattutto per le prestazioni), eccoci oggi con la recensione del Cooler Master Nepton 140 XL. Buona lettura!
Specifiche tecniche: Cooler Master Nepton 140XL–> Di seguito, la tabella delle specifiche tecniche del dissipatore, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (Cooler Master):
Il dissipatore si presenta come un CLC (closed liquid cooling), meglio conosciuto come sistema AIO (All-In-One), con un radiatore da 140 mm di diametro e spessore di ben 38 millimetri (donde il suffisso XL). Le ventole sono due JetFlo da 140 millimetri, ognuna dotata di valori di portata pari a 122.5 CFM, un valore pazzesco che le rende a tutti gli effetti delle ventole delta in uno spessore di soli 25 mm. Ogni ventola ha un connettore PWM (sono quindi termoregolate) e in bundle è fornito un Y-cable che permette di collegarle allo stesso connettore a 4 pin per ventole, cosa che però sconsigliamo in quanto le due ventole arrivano ad assorbire quasi 8W dallo stesso connettore, rischiando di danneggiarlo. I tubi che collegano il waterblock/pompa (anch’esso dotato di alimentazione, ma tramite connettore a 3 pin) sono di diametro particolarmente elevato, soprattutto in relazione a tutti gli AIO testati finora, cosa che dovrebbe garantire ottime prestazioni sotto carichi pesanti.
Il waterblock, infine, dispone di un “anello” che si illumina quando il PC è in funzione, tocco di stile dell’azienda che senza tanti fronzoli personalizza il design del dissipatore.
Galleria fotografica: Cooler Master Nepton 140XL–> Ecco una galleria di immagini che ritrae il dissipatore, la confezione ed il bundle:
Configurazione di prova e metodologia di test–> La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
Il processore verrà stressato utilizzando la modalità Small Data Set di OCCT 4.4.0 in modalità CPU:OCCT, con 1 minuto in idle, 8 minuti sotto stress, ed infine un ulteriore minuto in idle, per un totale di 10 minuti. Leggerete le temperature rilevate grazie ai grafici generati dallo stesso software.
I dissipatori finora testati su questa piattaforma sono i seguenti:
Considerazioni finali–>[conclusione] [titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]
Il design di questo AIO, grazie al cielo, non è ispirato a nessun concorrente, e porta con sé livelli di originalità che in un mondo affollato come quello dei dissipatori CLC sono davvero difficili da ottenere. I materiali sono di ottima fattura, e tutto il dissipatore fornisce un senso di solidità e design curato nei minimi dettagli, come da tradizione Cooler Master. Le differenze con il fratello “minore” (Il Seidon 120V da noi recensito QUI) si notano: qui non si lesina sui materiali e nemmeno sulle prestazioni.
[voto=”10″][/conclusione]
[conclusione][titolo]Prestazioni[/titolo]
Il livello prestazionale, per un AIO, è davvero elevato: basti pensare che questo dissipatore, con un radiatore da 140 mm, batte l’H100i della Corsair, che ha un radiatore da ben 240 mm. Il lavoro svolto da Cooler Master è qualcosa di eccelso, e il “bello” è che probabilmente con CPU più larghe e bollenti (qualcuno ha detto X79/X99?) si comporta ancora meglio, per via della vasta superficie inutilizzata della base in rame. Unica pecca forse una rumorosità che al 100% non risulta facilmente sopportabile, a meno che non giochiate con le cuffie o comunque con la musica su livelli discreti: in quel caso, il dissipatore non lo sentirete.
[voto=”10″][/conclusione]
[conclusione][titolo]Compatibilità[/titolo]
Il dissipatore, tramite il sistema di bracket proprietario, è compatibile con tutti i sistemi LGA775, LGA115x, LGA1366, LGA2011/v3, AMD AM2/3+, FM1/2, in pratica con tutti i computer costruiti negli ultimi 7-8 anni. Essendo un AIO, non esistono problemi sul fronte dell’incompatibilità con i moduli di RAM, pertanto l’unica premura da parte di chi acquista il Nepton 140XL sarà controllare di avere una presa d’aria compatibile con ventole da 140 mm, predisposizione ormai presente anche su case mITX.
[voto=”10″][/conclusione]
[conclusione][titolo]Prezzo[/titolo]
Il Cooler Master Nepton 140XL è disponibile ad un prezzo di 90€, in linea con altri dissipatori AIO di dimensioni simili e comunque inferiore a dissipatori AIO concorrenti che però questo CLC batte con nonchalance. Stiamo parlando, però, comunque di un prezzo elevato. Vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali Cooler Master, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”9″] [/conclusione]
Ci troviamo di fronte ad un dissipatore che, senza fronzoli ma senza lesinare su qualità di materiali e design, riesce ad avere prestazioni davvero elevate, il tutto in pochissimo spazio occupato. Per questo, sebbene la rumorosità al 100% sia leggermente fastidiosa, non possiamo far altro che dare al Cooler Master Nepton 140XL il massimo dei voti, il nostro Hardware Diamond Award, affiancandolo al nostro Editor’s Choice:
Ringraziamo Cooler Master per il sample oggi inviato.
Un dissipatore AIO da 140 mm che demolisce la concorrenza, con soluzioni tecnologiche senza precedenti e prestazioni senza eguali. Il Cooler Master Nepton 140XL è una bestia che aspetta soltanto una CPU abbastanza bollente da raffreddare.
Pro
Design originale, in un mondo affollato come quello degli AIO è una manna dal cielo
Prestazioni elevatissime
Supporta qualsiasi piattaforma in commercio (e non)
Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.
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