Introduzione: Inside–>
Nei giorni passati ci è stato possibile provare INSIDE, un emozionante puzzle-platform sviluppato da Playdead.
Ha preso ottimi voti in ogni angolo del mondo ed è uscito ufficialmente per Xbox One il 29 Giugno 2016, e successivamente per PC il 7 Luglio 2016.
Dopo l’enorme successo di LIMBO, il team di sviluppo ha voluto farci provare nuove emozioni con il loro secondo titolo. Sono serviti sei anni di lavoro, ma finalmente Inside ce l’ha fatta.
Non poteva mancare quindi la nostra recensione, buona lettura.
Inside: requisiti di sistema–>
Di seguito i requisiti minimi e consigliati:
Requisiti Minimi | |
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Sistema operativo | Windows Vista |
Processore | Intel Core 2 Duo E4500 @ 2.2 GHz |
Video | GeForce 240 GT, Intel Iris Pro Graphics 5200, AMD HD 3870 |
Memoria | 4GB di RAM |
Spazio | 2GB di spazio libero |
Internet | Connessione Internet a banda larga |
DirectX | Versione 9.0c |
Input | Mouse e tastiera / Controller Compatibile (Consigliato) |
Requisiti Consigliati | |
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Sistema operativo | Windows 8 |
Processore | Intel i7 920 @ 2.7 GHz, AMD FX 8120 @ 3.1 GHz |
Video | GeForce GTX 560, Radeon HD 7750 |
Memoria | 8GB di RAM |
Spazio | 2GB di spazio libero |
Internet | Connessione Internet a banda larga |
DirectX | Versione 9.0c |
Input | Mouse e tastiera / Controller Compatibile (Consigliato) |
Il gioco su PC gira in modo eccezionale, lo abbiamo testato su Notebook , PC di fascia media e PC di fascia alta con supporto SLI.
In tutti i casi abbiamo avuto un esperienza di gioco ottimale, fluida e graficamente fantastica.
Inside: la trama–>
Proprio come in Limbo, l’avventura di Inside è interamente vissuta attraverso l’immagine di un bambino. Pare che questa volta il team di sviluppo si sia concentrato sulla tematica della sperimentazione scientifica.
In questo universo di gioco troviamo la presenza di un regime Orwelliano, dove l’annebbiamento della coscienza collettiva e l’instaurazione di inquietanti forme di controllo stanno generando mostri.
Infatti durante la nostra “corsa” ci accorgeremo che il bambino dovrà nascondersi o scappare da alcune persone che stanno compiendo alcuni esperimenti su altri esseri umani.
Purtroppo non ci viene spiegato il motivo di tutto ciò, ma i ragazzi di Playdead lasciano a noi la libera interpretazione. Non abbiamo nessun tipo di contestualizzazione durante il gioco, ci ritroviamo soli e impegnati ad immergerci completamente nei panni di un ragazzino costretto ad affrontare ostacoli ambientali, animali, nemici, mostri e tanto altro.
Hanno ripreso un’ambientazione cupa che già abbiamo avuto modo di visitare in Limbo. Il punto forte del gioco sono i continui momenti di vuoto e silenzio che fanno accrescere la curiosità del videogiocatore. Non mancano momenti di inseguimento e paura. Il tutto offerto attraverso un respiro affannoso del protagonista e i suoi battiti cardiaci.
Il caro Martin Stig Andersen, ha avuto il compito di occuparsi (come in precedenza) della composizione della colonna sonora. Un ottimo lavoro che accompagna i nostri momenti di fuga e la risoluzione dei puzzle.
Inside: il gameplay–>
Il gameplay è ridotto ai minimi termini, semplice ma nello stesso momento dovremo intuire la mossa giusta per non rischiare di fallire la missione.
Si tratta di un puzzle-platform in cui la dinamica “trial and error” sarà molto comune durante l’intera durata del titolo. Infatti la morte diventa un fenomeno ricorrente e rappresenta, ancora una volta, una scelta consapevole sul piano del design.
Sarà nostra cura tenere gli occhi piu’ aperti possibile per evitare morti inutili. I checkpoint sono distribuiti in tantissimi posti, grazie a questo avremo la possibilità di ripetere la missione e risolverla il prima possibile. Nonostante la breve durata del gioco avremo tantissime situazioni da risolvere o scovare.
Avremo la possibilità di controllare dispositivi neurali che ci serviranno per il controllo degli individui sottoposti agli esperimenti. Pare infatti che vengano trasformarti in simil-zombie privi di coscienza. Saremo in grado di farci aiutare per aprire porte, raggiungere un punto piu’ elevato del livello, distruggere alcuni punti dell’ambientazione per farci strada o scappare.
Durante il gameplay non mancheranno momenti in cui prevalgono controlli sui fluidi, nascondersi e ripararsi da pericolose onde d’urto oppure sfuggire da alcuni dobermann addestrati alla cattura di prede.
Non abbiamo trovato nessun tipo di difficoltà nel risolvere alcuni dei puzzle trovati durante il gameplay. Purtroppo ci basteranno circa 4/5 ore per poter portare a termine con successo l’avventura.
Conclusioni–>
INSIDE è un titolo che può emozionare tantissimo durante il gameplay. Uno dei pochi titoli in commercio che possa immergere completamente il videogiocatore in un ambientazione cupa. Il tutto generando paura, ansia e nello stesso momento curiosità.
Il gioco su PC gira in modo ottimale, e abbiamo avuto problemi solo in un caso: volevamo provare il titolo in modalità Surround con triplo monitor. Nonostante sia stata applicata la risoluzione giusta, il gioco pare girare soltanto su un singolo schermo. Nulla di grave ma pensiamo che avrebbe reso il gioco ancora piu’ coinvolgente.
Graficamente è qualcosa di spettacolare, sono state studiate in modo ottimale sia le ombre che le luci. Non manca nemmeno un fantastico comparto sonoro.
Grazie a tutto ciò non possiamo che dare ad INSIDE il nostro Gaming Diamond Award:
Ringraziamo PlayDead e Star2Com per averci inviato il gioco.
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Un saluto da Francesco, e alla prossima review!
La recensione
Inside
Inside è un puzzle-platform di grande successo. Avremo la possibilità di impersonare un bambino solo e spaventato, pronto a scappare da un progetto oscuro.
Pro
- Semplice
- Artisticamente un ottimo lavoro
- Vari tipi di Puzzle , per nulla ripetitivi o noiosi
- Suoni e musiche di tutto rispetto
Contro
- Nessun supporto per risoluzioni multi monitor
- Durata forse troppo breve
Inside Prezzi
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