Entrano in vigore pure in Italia i termini del servizio riguardante il divieto di utilizzo di sistemi ad blocker su Spotify.
Dopo il comunicato rilasciato diversi giorni fa, l’azienda ha allargato il divieto pure nel territorio italiano proibendo esplicitamente l’uso di blocchi pubblicitari o qualsiasi altro software che impedisca la visualizzazione di annunci sulla sua piattaforma (incluse anche le versioni modificate/hackerate dell’app).
Le nuove clausole saranno in vigore dall’1 marzo, secondo la documentazione ufficiale. Chi sarà colto a violarle rischia la sospensione dell’account e, in caso di recidiva o altre situazioni particolarmente gravi, la chiusura permanente.
Per Spotify quello dei software che bloccano gli annunci pubblicitari è un problema molto importante in relazione agli account gratuiti, in cui ogni tanto la riproduzione è interrotta da spot audio un po’ come in radio. Gli spot sono la principale fonte di sostentamento degli account gratis, ma sono inevitabilmente una seccatura per gli utenti; più di 2 milioni di account, secondo la documentazione dell’IPO, usano sistemi per evitarli, come ad blocker e app modificate appositamente.
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