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ASRock Z390 Extreme4

Ciro Sdino di Ciro Sdino
10 Ottobre 2018
in Reviews, Schede Madri
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ASRock e Z390–>

Intel ha finalmente annunciato la generazione successiva (si fa per dire) a Coffee Lake, ovvero Coffee Lake-S, con tre nuove CPU (9900K, 9700K e 9600K) accompagnate da un chipset di fascia alta tutto nuovo: Z390. Ovviamente, ASRock ha già pronte ben nove nuove schede madri, e oggi vi parliamo di una dei modelli più accessibili, la Z390 Extreme4.

La scheda che andremo a testare oggi, quindi, cerca di essere il giusto compromesso tra costo, features e prestazioni per una piattaforma che, stando a quanto trapelato finora, sembra avere un costo più elevato della generazione precedente, con il 9900K, il modello da 8 core e 16 thread di punta della lineup, con un prezzo di lancio superiore ai 500€.

Visto poi che le RAM non accennano a calare in prezzo, la scheda madre sembra essere l’unico punto della lista di componenti su cui è possibile risparmiare senza perdere prestazioni, ma soltanto features.

Ma cos’ha da offrire la Z390 Extreme4?

Siamo qui per questo, e la nostra review ve lo mostrerà. Buona lettura.

Specifiche tecniche: Z390 Extreme4–>

Di seguito le specifiche tecniche della ASRock Z390 Extreme4; per ulteriori informazioni, per la pagina di download e tutto il resto, vi rimandiamo al sito ufficiale di ASRock (ASRock Z390 Extreme4):

Con un design che differisce enormemente dalla precedente generazione, la Z390 Extreme4 di ASRock è incentrata, come lascia intendere il nome, sul chipset Z390 Express di Intel, di cui parleremo più nei dettagli nella prossima pagina. Intanto, ritornando sulla scheda oggi recensita, essa presenta un socket LGA1151v2, lo stesso delle CPU serie 8000 di Intel, presentando intercompatibilità con l’8° e la 9° generazione di processori dell’azienda di Santa Clara.

Accanto al socket, troviamo 4 slot DIMM per memorie DDR4, con capienza fino a 64 GB e velocità fino a 4300 MHz (o superiori, se la CPU e le memorie ve lo permettono). Subito al di sotto, troviamo 3 slot PCIe 16x (configurati secondo un’impostazione 16x/0x/4x oppure 8x/8x/4x) che consentono Quad SLI tramite schede video NVIDIA dual GPU o AMD CrossFireX a 3 vie, consci però del fatto che la terza scheda avrà una banda particolarmente limitata, con sole 4 linee PCIe.

Tra tali slot, troviamo 3 connettori M.2, due dei quali di tipo Ultra M.2 (con 4x linee PCIe dedicate per ognuno di essi) ed uno di tipo E-key, per schede di rete WiFi/BT o CNVi Intel compatibili con tale standard. Lo slot M.2 più in basso è, inoltre, dotato di un blocco d’alluminio con un thermal pad, per migliorare la dissipazione di SSD eventualmente troppo “calorosi”.

Sul fronte della connettività posteriore, troviamo nel pannello I/O 4 porte USB 3.1 Gen1, due porte USB 3.1 Gen2 (di cui una Type-C), una porta PS/2 combo, uscite video VGA, HDMI e DisplayPort, la classica RJ45 gestita da un Intel i219v e le connessioni in/out audio gestite da un Realtek ALC1220.

A livello di connettività interna, invece, troviamo due header USB 2.0 (cosa sempre gradita, visto il continuo aumento di dispositivi che ne usufruiscono per la gestione di velocità/LED e via discorrendo) e due header USB 3.1 Gen1, portando quindi il massimo di porte USB utilizzabili a 15.

Facendo parte della nuova generazione di schede madri di ASRock, poi, è presente il supporto all’ASRock Polychrome SYNC, che consente di gestire strisce e periferiche LED sia a 12v che 5v (le cosiddette addressable RGB), il tutto da un unico software. Anche stavolta sono presenti 3 zone illuminate RGB, anche se stavolta sono “nascoste” meglio qualora vogliate tenerle disattivate.

Sul fronte della sezione d’alimentazione, la scheda riporta 12+2 fasi installate, delle Sinopower SM7341EH, accoppiate a due a due tramite delle UPI uP1965P, quindila scheda è da considerarsi una 6+1 fasi, con fasi in parallelo per un bilanciamento energetico migliore di una 6+1 fasi senza componenti in parallelo.


Z390: le novità rispetto a Z370–>

Poche, purtroppo, le differenze tra Z370 e Z390, con quest’ultimo chipset che si fa forte di una più vasta connettività e null’altro: troviamo infatti il supporto al protocollo CNVi, interfaccia proprietaria per schede di rete Wireless ad alta sicurezza, a connettività Ethernet integrata (sempre tramite chip esterno Intel i219v) e finalmente un controller per porte USB 3.1 Gen2 (quelle a 10 Gbps) integrate nel chipset stesso.

Chipset Z370 Z390
Porte USB 3.1 (10Gbps) 0 6
Porte USB 3.0 (5Gbps) 10 10
Porte Totali USB 14 14
Porte SATA III (6Gbps) 6 6
Linee PCI-Express 3.0 24 24
Canali RAM 2 (Dual) 2 (Dual)
Capacità massima RAM 64GB 64GB
Supporto ad Optane Yes Yes
WiFi 802.11ac Integrato No Yes
Intel Smart Sound Yes Yes
Versione DMI 3.0 3.0
Versione Firmware Intel ME 11 12

Insomma, Intel punta, generazione dopo generazione, ad un’economizzazione delle schede madri, integrando quanti più controller possibili nello stesso chipset, creando un vero e proprio SoC. Di seguito, il diagramma del nuovo chipset, per riassumere ciò di cui è capace:

Che senso ha, quindi, Z390? Beh, semplice: le schede madri Z370 più economiche dispongono di controller USB 3.1 Gen2 di scarsa qualità, il che si traduce in prestazioni sub-par per tali porte. Con Z370, inoltre, il WiFi non è quasi mai presente, mentre con Z390 la connettività Wireless verrà adottata più su larga scala. Se state per comprare un 9700K o un 9900K, insomma, vale la pena spendere qualche € in più e prendere una Z390, se invece avete un 8700K (o inferiori) ed una Z370, l’upgrade non ha assolutamente senso.

Galleria fotografica: Z390 Extreme4–>

Ecco una serie di immagini che ritraggono la ASRock Z390 Extreme4:




Configurazione di sistema e metodologia di test–>

La configurazione utilizzata per i test è la seguente:

Sistema Z370 Review Fornito da Dove acquistare
CPU  Intel Core i7 8700k LINK  ReHWolution Amazon
Cooling  Noctua NH-U12S LINK  Noctua Amazon
Mainboard  ASRock Z390 Extreme4 LINK ASRock Amazon
RAM  G.Skill TridentZ RGB 16 GB 3600 MHz – ReHWolution  Amazon
VGA  Sapphire Radeon RX 580 Nitro+ OC 8 GB LINK Sapphire  Amazon
Soundcard  – – –  –
Storage  Patriot Hellfire 240 GB M.2 SSD LINK Patriot Amazon
PSU  Seasonic PRIME Gold 850W LINK Seasonic Amazon
Case  Streacom OpenBenchTable BC-1 – Streacom Amazon
Monitor  LG 27UD59-W 4K IPS Display  – ReHWolution Amazon
Keyboard  Cooler Master MasterKeys Pro L GTX Edition LINK Cooler Master Amazon
Mouse  Razer Lancehead Wireless LINK Razer Amazon
OS  Windows 10 Pro x64 October 2018 Update – ReHWolution Amazon

Benchmark sintetici:

  • SuperPI 1.5 mod XS 1M e 32M
  • WPrime 1.55 32M e 1024M
  • Cinebench R11.5
  • Cinebench R15
  • AIDA64 Photoworxx
  • AIDA64 ZLib
  • AIDA64 AES
  • AIDA64 Hash
  • AIDA64 VP8
  • AIDA64 SinJulia

Benchmark grafici:

  • Ashes of the Singularity, preset Crazy, 1080p, benchmark CPU Focused (DX12)
  • 3DMark Fire Strike (DX11)
  • 3DMark Time Spy (DX12)

ndr Di recente Ashes of the Singularity è stato “accorpato” ad Ashes of the Singularity Escalation, e da allora abbiamo notato punteggi più elevati nei CPU test, probabilmente perché è stato cambiato qualcosa in termini di codice/ottimizzazione.

Benchmark sintetici: AIDA64–>

AIDA64 è uno strumento di analisi, diagnostica e benchmarking per sistemi Windows (e più recentemente, Android), che dispone di una vastissima suite di benchmark e che è diventato, nel tempo, un software di riferimento tra utenti e professionisti per il moitoraggio e il confronto di tutto l’hardware all’interno del proprio PC.

CPU Photoworxx

Questo benchmark esegue diverse operazioni comuni utilizzate durante il fotoritocco. Per la precisione, esegue un numero di operazioni di modifica su un’immagine RGB molto larga.

Questo benchmark stressa le unità SIMD della CPU e il sottosistema delle RAM. CPU Photoworks usa laddove presenti le librerie di istruzioni x87, MMX, MMX+, 3DNow!, 3DNow!+, SSE, SSE2, SSE3, SSE4.1, SSE4A, AVX, AVX2 e XOP e trae beneficio di NUMA, HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU ZLib Benchmark

Questo benchmark integer misura le prestazioni combinate di CPU e memorie tramite la libreria di compressione open source ZLib. Il test CPU ZLib utilizza solo le istruzioni base x86 ma ciononostante è un buon indicatore delle prestazioni generali del sistema.

CPU AES Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni della CPU utilizzando la crittografia dati AES (Advanced Encryption Standard). In crittografia, AES è uno standard di crittaggio a chiave simmetrica, ed è utilizzato in svarati strumenti di compressione come 7-zip, WinRAR, WinZIP e anche in soluzioni di encrypting come BitLocker (Windows), FileVault (Mac OSX) e TrueCrypt (open source). Il test AES Benchmark usa le appropriate istruzioni x86, MMX e SSE 4.1, ed è accelerato a livello hardware su processori abilitati tramite il set di istruzioni AES-NI. Questo test rileva e sfrutta HyperThreading, sistemi multiprocessore e multicore.

CPU Hash Benchmark

Questo benchmark misura le prestazioni CPU utilizzando l’algoritmo di hashing SHA1 definito nella FIPSPS 180-3. Il codice dietro questo benchmark è compilato in Assembly, e più importante, utilizza librerie di istruzioni MMX, MMX+, SSE, SSE2, SSSE3 e AVX, con prestazioni superiori su processori che supportano tali instruction sets.e on supporting processors.

FPU VP8 / SinJulia Benchmarks

Il benchmark di AIDA FPU VP8 misura le prestazioni di compressione video utilizzando il codec di Google VP8 (utilizzato per i file WebM) aggiornato alla versione 0.9.5 e stressa l’FPU (Floating Point Unit) della CPU. Il test codifica fotogrammi video dalla risoluzione di 1280×720 in 1 pass ad un bitrate di 8 Mbps con impostazioni di qualità massima. Il contenuto dei fotogrammi viene poi generato dal modulo FPU Julia. Il codice che gestisce questo benchmark utilizza librerie MMX, SSE2 e SSSE3. SinJulia, invece, misura le prestazioni in floating point a precisione estesa (conosciuta anche come 80-bit) tramite il calcolo di un singolo fotogrammi di un frattale “Julia” modificato. Il codice di questo benchmark è scritto in Assembly, e utilizza istruzioni trigonometriche ed esponenziali x87.

Benchmark sintetici 2D: SuperPI e WPrime–>

SuperPI

Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32M di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:

WPrime

Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:

Benchmark sintetici: Cinebench R11.5 e Cinebench R15–>

Cinebench R11.5 e R15

Come da tradizione (e in questo caso particolare, utilizzarli è obbligatorio, come vedrete), fanno capolino tra i benchmark con cui testiamo le prestazioni di un sistema anche le ultime due release di Cinebench, rispettivamente la R11.5 e la R15. Entrambi i test utilizzano un approccio simile di testing: i benchmark utilizzano svariati algoritmi per stressare tutti i core disponibili per renderizzare una scena 3D fotorealistica nel minor tempo possibile. In particolare, con il benchmark nella versione R15, la scena del test contiene approssimativamente 2000 oggetti contenenti più di 300’000 poligoni totali, e usa riflessi sia definiti che sfocati, ombre e luci a zona, shaders procedurali, antialiasing e tanto altro ancora. Questo benchmark può effettuare misurazioni fino ad un massimo di 64 threads, con il risultato che viene fornito in punti (Points): ovviamente, più punti totalizzate, più potente sarà il vostro sistema:

Benchmark 3D: 3DMark, Ashes of the Singularity–>

3DMark Fire Strike e Time Spy

In concomitanza con il lancio di Windows 8, Futuremark ha lanciato il nuovo 3DMark, chiamato appunto 3DMark, senza alcun numero riconoscitivo, a segnare la forte integrazione che ha con qualsiasi sistema, da Android a Windows a iOS a OSX, dando per la prima volta la possibilità di paragonare le prestazioni su smartphone e PC fisso in maniera schematizzata e professionale. Il benchmark dispone di svariati test, di cui utilizziamo i più intensivi per mettere alla prova le schede video.

Tra questi, il più impegnativo è il Fire Strike, che spinge la tessellazione a livelli davvero elevati, e che “vanta” due versioni ancora più spinte: Extreme (con scene pre-renderizzate a 2560×1440) ed Ultra (scene pre-renderizzate a 3840×2160, ovvero 4K). Purtroppo, a nostra disposizione

Recentemente, invece, è stato introdotto il benchmark Time Spy, che testa le prestazioni delle GPU sfruttando le nuove API Microsoft DirectX 12, con scene pre-renderizzate a 2560×1440:

Ashes of the Singularity

Ashes of the Singularity è quello che Stardock (la software house creatrice del gioco) definisce come un gioco strategico di warfare planetario, e con le sue mappe enormi e le migliaia di unità a schermo durante i combattimenti full-scale, non si può far altro che dare ragione all’azienda.

Ciò che viene spesso associato ad Ashes è l’incredibile onere che applica ai sistemi grafici (e non solo, il gioco è famelico di core e GHz), tramite l’utilizzo di DirectX 11 e 12. Il preset Crazy è in grado di mettere in ginocchio qualsiasi GPU in commercio già alla risoluzione Full HD. Il gioco si avvale del supporto alle tecnologie AMD, prendendo spunto dal motore grafico Nitrous utilizzato in uno dei primi benchmark per Mantle, Star Swarm:

Considerazioni finali–>

[conclusione]

[titolo]Design, qualità costruttiva e software[/titolo]

Come avete potuto leggere dalla mia breve (ma completa) descrizione del nuovo chipset Z390, le differenze con Z370 sono davvero poche, e a meno che non siate in procinto di aggiornare il vostro sistema di 7° generazione o precedenti, sostituire una Z370 con una Z390 non ha molto senso, soprattutto se avete una scheda di un certo livello.

A livello di design, comunque, vediamo come ASRock abbia applicato un Family Feeling design, uniformando questa linea di motherboards alla serie X470 AMD, con dissipatori, look e features comparabili.

Ovviamente, a livello di qualità costruttiva, ASRock è sempre tra le migliori aziende, mentre il design rimane una cosa soggettiva: a me, personalmente, piace la direzione presa.

Anche il BIOS vede un rework estetico praticamente completo, uniformandosi anch’esso alla serie X470 di AMD dell’azienda stessa.

[voto=”9″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Performance[/titolo]

Poco da dire sulle prestazioni, visto che di fatto gli aggiornamenti rispetto alla generazione precedente, almeno per questa scheda madre, sono sul fronte del design e della connettività.

Rimangono le stesse fasi, anche se stavolta, al posto di un Intersil ISL69138 troviamo un UPI uP9512, e le fasi diventano 5+2 invece di 5+1, sempre in configurazione raddoppiata. Le potenzialità in overclock, quindi, rimangono discrete, ma invariate.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Compatibilità e connettività[/titolo]

Sul fronte della connettività, la scheda presenta 6 porte USB (2 USB 2.0, 2 USB 3.1 Gen1, 2 USB 3.1 Gen2, di cui una Type-C), una porta Gigabit Ethernet di Intel, audio a 6 canali tramite ALC1220, porta PS/2, DisplayPort, VGA e HDMI qualora vogliate utilizzare l’iGPU e supporto a schede di rete WiFi CNVi.

Due slot M.2 a 4 linee PCIe sono presenti a bordo, con uno dei due slot equipaggiato con un dissipatore in alluminio dotato di thermal pad, per tenere a bada SSD particolarmente “infuocati”.

[voto=”8″]

[/conclusione]

[conclusione]

[titolo]Prezzo[/titolo]

Sul fronte del prezzo, vediamo un leggero rialzo rispetto alla generazione precedente, complice la presenza di un dissipatore per VRM più corposo, uno slot M.2 e-key in più, un dissipatore per uno degli slot M.2 ed in generale un design migliorato ed un BIOS più intuitivo. La ASRock Z390 Extreme4, infatti, è disponibile a circa 180 € presso Amazon.

Potete acquistare la scheda su Amazon tramite il nostro referral QUI, in modo da supportare ReHWolution in modo più diretto e permetterci di produrre sempre più articoli (nel caso, grazie!).

Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASRock, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.

[voto=”7″]

[/conclusione]

La ASRock Z390 Extreme4 rappresenta un leggero passo in avanti rispetto alla Z370, con poche ma mirate modifiche che la rendono al passo coi tempi. Il design rinnovato ed il BIOS più intuitivo, infatti, la rendono un entry point ideale qualora siate in procinto di acquistare uno dei nuovi processori di 9° generazione o, nel caso, uno dei processori di 8° generazione, pienamente compatibili con questa lineup di schede madri. Diamo quindi alla scheda oggi recensita il nostro Hardware Gold Award:

I sample oggi recensiti ci sono stati inviati da ASRock Europe (che ringraziamo insieme a Peter), e ovviamente non abbiamo ricevuto alcun compenso per la stesura di quest’articolo.

Per oggi è tutto da ReHWolution, non dimenticate di seguirci sui nostri social network!

La recensione

ASRock Z390 Extreme4

8 Punteggio

La ASRock Z390 Extreme4 rappresenta un leggero passo in avanti rispetto alla Z370, con poche ma mirate modifiche che la rendono al passo coi tempi.

Pro

  • Design rinnovato e parte del nuovo Family Feeling di ASRock
  • BIOS più intuitivo e semplice, ma non a discapito delle opzioni modificabili
  • Dissipatori VRM più corposi della gen. precedente
  • Dissipatore per SSD su uno degli slot M.2

Contro

  • Pochi cambiamenti rispetto alla generazione precedente
  • Prezzo superiore alla precedente generazione

Riassunto della recensione

  • Design, qualità costruttiva e software 0
  • Performance 0
  • Compatibilità e connettività 0
  • Prezzo 0

ASRock Z390 Extreme4 Prezzi

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Ciro Sdino

Ciro Sdino

Direttore responsabile di ReHWolution, con la passione per qualsiasi cosa funzioni con un processore fin dal lontano 1995, anno in cui "misteriosamente" la sua CPU avviò un processo di fusione nucleare nel case. Da allora, con impegno e imparzialità analizza hardware e software di ogni tipo, con un occhio di riguardo per l'overclock.

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