Con entrambe AMD e nVidia a spremere dal processo produttivo a 28 nm quante più prestazioni possibili, entrambe hanno combattuto per ottimizzare i consumi energetici e la produzione di calore. La tecnologia PowerTune fu lanciata da AMD per contenere questi tre fattori (prestazioni, energia, calore) entro limiti modificabili solo tramite overclock. Con questo metodo, sia i consumi che le prestazioni venivano limitate, ma a differenza del GPU Boost di nVidia, non teneva in considerazione le infinite variabili intorno ad esso, come le temperature e l’overhead di potenza assorbibile. Un esempio esplicativo è, ad esempio, il differente approccio alle frequenze tra una HD7970 GHz Edition ed una GTX 780. La scheda AMD spinge le frequenze a 1050MHz indipendentemente dalla temperatura della GPU, mentre la GTX 780, d’altro canto, ha la possibilità di sfruttare l’ottima dissipazione termica del proprio design reference (e non solo) portando la GPU a clock incredibilmente superiori, rispetto all’irrisorio aumento che ritroviamo nelle schede “rosse”. Con le R9-290/R9-290X, AMD mette da parte questo approccio arcaico e anziano, implementando un nuovo modello di bilanciamento tra prestazioni ed efficienza.
Fondamentalmente, la “filosofia” alla base del PowerTune è rimasta la stessa (ovvero, performance legate strettamente al consumo energetico), ma AMD ha aggiunto una serie di features volte a gestire in modo ottimale il clocking dinamico della scheda, prendendo spunto soprattutto dal segmento APU, in cui AMD sta avendo un discreto successo. Così come la precedente iterazione del PowerTune, i sensori di temperatura e attività sono sparsi sulla GPU per determinare quanta corrente effettivamente viene utilizzata da essa. In precedenza, molti di questi valori venivano stimati, pittusto che calcolati alla fonte. AMD, con questa iterazione, ha aggiunto un gruppo ulteriore di sensori, che monitora attivamente l’ammonto effettivo di energia assorbita, il tutto tramite i VRM della scheda. Questi dati vengono poi combinati con i valori stimati, in modo da “triangolare” i valori effettivi e il “fabbisogno energetico” della scheda. Grazie alla telemetria energetica e termica che confluisce nell’arbitratore di gestione dinamica di potenza (DPM Arbitrator), il nuovo PowerTune può finalmente effettuare scelte basandosi su dati raccolti in tempo reale, piuttosto che su supposizioni. In questo modo, ad AMD è permesso di impostare le migliori frequenze possibili da quella combinazione di energia consumata, temperature e velocità della ventola. Ciò significa che è possibile a stati diversi di questi tre fattori frequenze simili. Uno dei fattori cruciali nel nuovo PowerTune è il fatto che ora all’utente viene data piena libertà sulla personalizzazione delle curve di gestione del sistema. In soldoni, se volete una scheda silenziosa ma fresca potete abbassare la velocità e i clock per ottenere consumi minori e quindi temperature inferiori, o potete ignorare la rumorosità ed avere il massimo consumo energetico e clocking che la scheda permette. Finalmente, all’utente viene dato il controllo totale della gestione di questi parametri.
La seconda generazione di regolatori di tensione, utilizzata su questa famiglia di GPU, permette di bilanciare dinamicamente tutti gli aspetti dello spettro energetico della scheda. Il controller si assicura di mantenere il consumo energetico entro un limite dello 0.5% di varianza rispetto ad un target di potenza, refreshando voltaggi e frequenze fino a 500 volte al secondo. In questo modo, aumenta la granularità delle frequenze, senza picchi e valli nella gestione dei clocks. La parte migliore di tutto ciò è che sarà totalmente personalizzabile, tale gestione, consentendo il controllo dei parametri operativi tramite il software AMD.
Ovviamente, tutto ciò che abbiamo detto finora fa assumere alla ventola un valore tutt’altro che marginale nell’equazione del nuovo PowerTune. Precedentemente, il controller integrato regolava la velocità della ventola in modo “scripted”, mentre adesso il fan controller è completamente dinamico, gestendo in tempo reale e in maniera predittiva la velocità delle ventole, senza sbalzi di velocità, ma con curve meno aggressive.
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