Introduzione: Razer–>
È noto a tutti che Razer sia un marchio di riferimento quando si parla di periferiche da gaming, e l’incredibile hype e “adorazione” dei fans ne sono la prova schiacciante.
Il culto di Razer, tra l’altro, affonda le sue radici in una delle prime periferiche da gioco, il Boomslang, mouse che senza sbagliare di molto ha segnato l’inizio dell’era delle periferiche da gaming.
L’eredità poi, è stata raccolta da un altro mouse che ha segnato una pietra miliare nella storia del gaming: il Razer Copperhead. Senza però dilungarci troppo in pensieri nostalgici, ecco che Razer ha presentato nelle ultime settimane l’edizione Elite di un mouse già molto vicino alla perfezione nel campo degli FPS.
Oggi, leggerete la nostra recensione del più recente mouse da gioco specifico per gli sparatutto, il DeathAdder Elite, caratterizzato da alcuni cambiamenti (nuovo sensore, più tasti, rotellina migliorata) che lo differenziano in particolar modo dal suo predecessore, il DeathAdder Chroma. Buona lettura!
Specifiche tecniche: Razer DeathAdder Elite e Gigantus Mousepad–>
Di seguito le specifiche tecniche del Razer DeathAdder Elite, per una panoramica completa delle specifiche e delle features vi rimandiamo al sito ufficiale del produttore (Razer):
Anche in questo caso ci troviamo di fronte al più recente sensore dell’azienda, con tecnologia ottica ed una risoluzione di ben 16000 DPI, fin troppi come abbiamo già esternato in precedenti recensioni di periferiche da gioco con tali risoluzioni. Non avendo recensito il DeathAdder Chroma, non possiamo fare un confronto diretto con esso in termini di qualità del sensore, ma l’azienda garantisce una precisione del 99.4% per il sensore utilizzato.
Rispetto al modello precedente, oltre ad appunto un sensore ottico con il 60% di risoluzione in più, troviamo infatti due tasti dorsali che permettono di cambiare on-the-fly i DPI utilizzati secondo 5 profili personalizzabili tramite Razer Synapse, il fedele software dell’azienda che consente di salvare i settings in cloud in modo da averli sempre disponibili ovunque andiate.
Altra differenza sostanziale in termini fisici è la nuova rotellina centrale, con un pattern dal grip superiore a quello precedentemente utilizzato, in modo da avere il massimo controllo della periferica in ogni momento.
Il mouse presenta una forma adatta a chi utilizza il proprio dispositivo di puntamento con un palm grip, dove l’utente poggia interamente la mano sul mouse usando il polso come leva per lo spostamento. Di seguito un’immagine che spiega molto più efficacemente che con le parole di cosa stiamo parlando:
Rispetto al Naga Hex V2 recensito da noi qualche settimana fa, il mouse presenta una forma più bassa ed allungata, garantendo tanta comodità a chi ha le mani grandi, un po’ meno a quelli che hanno mani di media o piccola grandezza.
Al di sotto del mouse, troviamo due pad in teflon che consentono di ridurre al minimo l’attrito con la superficie di contatto, senza comunque pregiudicare la stabilità o la durata di essi. Il peso contenuto (di soli 106 grammi) lo rende comunque molto comodo. Sul lato sinistro, troviamo due tasti che sono automaticamente configurati come “Indietro” e “Avanti” nel browser, ma sempre tramite Synapse è possibile personalizzarli a proprio piacimento.
Non dimentichiamoci, infine, del fatto che il mouse fa parte della linea Chroma di Razer: abbiamo quindi la possibilità di impostare la retroilluminazione del logo e della rotellina del mouse con uno dei 16.8 milioni di colori, secondo svariate modalità di lighting.
Completa la dotazione un cavo sleeved di più di due metri che termina con un connettore placcato in oro dalla tipica colorazione verde Razer.
Galleria fotografica: Razer DeathAdder Elite e Gigantus Mousepad–>
Di seguito, una galleria fotografica del mouse e del mousepad:
Qui invece, un video delle modalità di illuminazione del mouse:
Razer DeathAdder Elite e Gigantus Mousepad: il software Razer Synapse–>
Di seguito, l’interfaccia di Razer Synapse, software di gestione delle periferiche Razer:
La prova su strada–>
Come nostra “tradizione”, le periferiche vengono testate con un manipolo di giochi che fanno della competitività il loro cavallo di battaglia: CS:GO, League of Legends, e di recente introduzione, Overwatch. Visto che stavolta ci troviamo di fronte ad un mouse indicato più per FPS che per altre tipologie di gioco, lo testeremo appunto con Overwatch, CS:GO e Battlefield 4.
Senza dimenticare l’integrazione Chroma con Overwatch (che permette di avere effetti personalizzati a seconda del personaggio che utilizziamo nel gioco), il DeathAdder Elite è un mouse particolarmente lungo e basso, differenziandosi parecchio dal Naga Hex V2 recensito qualche settimana fa (QUI la nostra review), più tozzo e alto (e anche più pesante). Ciò mi ha causato non pochi problemi per adattarmi alla nuova forma dei tasti, ma sono bastati pochi giorni per riuscire ad utilizzarlo alla perfezione. Il mouse, che ricordiamo avere una risoluzione di ben 16’000 DPI, si comporta particolarmente bene, con una precisione davvero elevata, anche se non lo abbiamo mai utilizzato alla risoluzione massima, con DPI massimi settati a “soli” 6400 DPI, più che sufficienti per giocare a qualsiasi gioco anche in 4K, dove i pixel da “percorrere” sono più numerosi.
Non c’è molto spazio a funzioni ausiliarie, con soli due tasti laterali configurabili per shortcut e macro, ma visto il target a cui fa riferimento (quello degli sparatutto), sono più che sufficienti per mappare, ad esempio, la chat vocale o l’utilizzo delle granate.
Ribadendo che la risoluzione massima utilizzata durante i test è di 6400 DPI, la precisione garantita da Razer (99.4%) riguardo al sensore ottico utilizzato può essere benissimamente confermata dalla precisione con cui il mouse traccia le linee di contouring durante le classiche sessioni di fotoritocco che accompagnano le nostre review. In utilizzo quotidiano il mouse è particolarmente comodo, non creando alcun fastidio anche dopo diverse ore di utilizzo continuato (a differenza del Naga Hex V2 che, proprio perché più alto e tozzo, qualche problemino lo causava).
Il Gigantus Black Edition, associato al DeathAdder Elite, fa faville: la gomma (verde Razer, tra l’altro) antiscivolo inchioderà il mousepad alla scrivania, e le dimensioni generose permettono ampi spostamenti senza che la superficie di appoggio “finisca” nel bel mezzo delle battaglie più concitate.
Considerazioni finali–>
[conclusione] [titolo]Prestazioni[/titolo]
Il sensore utilizzato nel DeathAdder Elite ha 16000 proprio come quello utilizzato nel Naga Hex V2 che abbiamo precedentemente recensito, ma in questo caso ci troviamo di fronte ad un sensore ottico, non LASER. Per questo motivo, le prestazioni sono al top: il mouse non soffre di alcuna accelerazione hardware (proprio per la natura del sensore), e l’elevata risoluzione massima consente di impostare gli step che preferiamo su 5 livelli, switchabili al volo tramite i tasti dorsali (una delle aggiunte rispetto al DeathAdder Chroma, di cui è l’upgrade).
Il mousepad Gigantus (nel nostro caso, la Black Edition con il logo Razer nero) presenta una superficie particolarmente scorrevole ma non scivolosa, garantendo il massimo controllo senza pregiudicare alcuno spostamento
[voto=”10″] [/conclusione]
[conclusione][titolo]Ergonomia ed estetica[/titolo]
I materiali di elevata qualità e gli switch Razer dalla longevità di svariati milioni di click caratterizzano ancora una volta l’elevata qualità dietro ad ogni periferica Razer. Il DeathAdder Elite presenta una forma particolarmente comoda per chi, come me, ha le mani particolarmente lunghe e affusolate, evitando qualsiasi crampo anche dopo svariate ore di utilizzo. Esteticamente, ancora una volta la retroilluminazione RGB Chroma fa faville, soprattutto con le App Chroma (come Overwatch) dove il mouse reagirà attivamente al gioco a cui state giocando, cambiando modalità di retroilluminazione e colori.
[voto=”10″] [/conclusione]
[conclusione] [titolo]Prezzo[/titolo]
Anche in questo caso, il mouse presenta un costo particolarmente elevato, ma visti gli upgrade rispetto alla versione Chroma e il fatto che il mouse monta un sensore ottico da ben 16000 DPI, non possiamo certo dire che dietro al prezzo elevato ci siano, in effetti, tanto lavoro da parte di Razer e materiali di elevata qualità. Il DeathAdder Elite è disponibile su Amazon a circa 98€ (potete comprarlo QUI), o sul Razer Store a 79.99€ (potete acquistarlo QUI).
Il Gigantus è invece acquistabile a 29.99€ presso il Razer Store (lo trovate QUI).
Vi invitiamo sempre ad acquistare presso i rivenditori ufficiali Razer, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’IVA tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”9″][/conclusione]
Con un sensore ottico da 16000 DPI, retroilluminazione Chroma e la qualità tipica di Razer, il DeathAdder Elite è uno dei migliori mouse per FPS da noi testati. Abbinato poi col mousepad Gigantus (il cui nome tradisce la natura di tappetino enorme per mouse), l’accoppiata è perfetta, se non fosse per il prezzo leggermente elevato del DeathAdder Elite. Per questo motivo, diamo ad esso il nostro Hardware Platinum Award, insieme al nostro Editor’s Choice Award:
Ringraziamo Razer e Max di Axicom per averci inviato i prodotti oggi recensiti.
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Un saluto da Ciro, e alla prossima recensione!
La recensione
Razer DeathAdder Elite e Gigantus Black Edition Mousepad
Un sensore ottico da 16000 DPI, Chroma RGB e la qualità tipica di Razer: il DeathAdder Elite è uno dei migliori mouse per FPS da noi testati.
Pro
- Sensore ottico con una risoluzione elevatissima
- Retroilluminazione Chroma RGB
- Forma ergonomica e che non stanca la mano dopo ore di utilizzo
- Il Gigantus è enorme e dalla superficie bilanciata tra scorrevolezza e fermezza
Contro
- Price premium come da tradizione Razer
Razer DeathAdder Elite e Gigantus Black Edition Mousepad Prezzi
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