Acronis Backup: cos’è e a chi serve?–>
Se ci avete seguito negli ultimi anni, sia qui sul sito che sui nostri social (soprattutto Facebook), saprete che la nostra collaborazione con Acronis è una delle più longeve che abbiamo avuto finora; oltretutto, tra le altre cose, nel 2016 l’azienda ci ha permesso di incontrare JJ Jager, carismatica personalità dell’azienda che da anni si dedica al backup dei dati dei propri utenti, in occasione del Gran Premio di F1 di Monza, visto che, vi ricordiamo, la compagnia è sponsor della Scuderia Toro Rosso. Ciò che mi ha colpito di JJJ è stata l’enfasi sul Cloud, con l’integrazione dei loro servizi in maniera quasi totalmente online sia lato desktop che mobile.
Ma in che modo può un’azienda che si occupa della salvaguardia dei dati essere d’aiuto ad una scuderia di F1? A pensarci, la risposta non è così ovvia.
Prendete tutto ciò che richiede preparazione per la gara: combinazione di assetto, carichi di carburante, ruote e ogni piccolo particolare tecnico, infatti, rappresentano enormi moli di dati, talvolta critici ai fini di un buon piazzamento. E perdere proprio tutta quella mole di dati può invalidare un’intera sessione di prove, facendo perdere posizioni sulla linea di partenza (cosa, tra l’altro, realmente caduta ad una delle scuderie durante il campionato F1 2016-2017).
Però, cosa c’entra con tutto con la recensione di oggi? Questa risposta, in realtà, è più semplice: tutto ciò che Acronis ha imparato con la collaborazione e con gli elevati standard dettati da una competizione di così alta categoria, l’ha investito nel miglioramento dei propri prodotti. Da un lato, abbiamo Acronis True Image, software diffusissimo (e che utilizziamo anche noi per creare immagini dei sistemi di benchmark) per la copia del contenuto di HDD, utile sia per migrazioni che per recupero dati.
Dall’altro, abbiamo Acronis Backup, giunto alla versione 12.5, ultimo erede di una lunghissima linea di prodotti di salvaguardia dei dati, con la novità che, stavolta, viene integrata la tecnologia Cloud su vasta scala, definendo la software house come la leader nel Business Cloud Backup.
Licenze e versioni–>Licenze e versioni
Nelle precedenti versioni del software, calcolare il costo delle licenze poteva sembrare qualcosa di più simile ad un incubo, visto che prima bisognava esplorare tutte le opzioni desiderate e il prezzo relativo. Gli utenti che necessitavano di molte features, come il supporto al backup diretto per Microsoft Exchange, Microsoft SQLServer, o capacità di recupero bare-metal per server virtuali, venivano lasciati affogare nelle proprie perplessità finché non faceva la sua comparsa un responsabile vendite.
Fortunatamente, la nuova struttura di licenze è stato compattato in un modello più semplice; avremo comunque bisogno di una calcolatrice, ma almeno adesso è integrata nel sito stesso. Focalizzando poi l’attenzione sul tipo di sistemi per cui serve un backup, invece delle features, chiunque può inquadrare ciò di cui ha bisogno e quanto gli costerà.
Ci sono inoltre due versioni principali, Standard e Avanzata, che differiscono in alcuni modi importanti. La versione Standard include la maggior parte delle funzioni chiave che vorrebbero i business, incluse le capacità di prevenzione contro i ransomware di Acronis. La versione Avanzata compie un ulteriore passo avanti, aggiungendo accesso amministrativo basato su ruoli, gestione di backup off-site (cruciali per i grandi business) ed una feature degna di nota che utilizza la tecnologia blockchain (la tanto amata/odiata) per verificare che i dati salvati nei backup non siano affetti da ransomware o altre attività malevoli.
Installazione e primo lancio–>Per cominciare
Installare Acronis Backup è tanto semplice quanto può esserlo installare un qualsiasi programma. Dopo aver scaricato l’installer, il setup è il classico avanti, accetto i T&C, avanti, fine. Una volta completata la procedura, sarete benvenuti da una nuova tab nel browser che chiede i dati di login. Username e password saranno le stesse dell’account admin con cui avete effettuato il login in Windows, e l’efficiente integrazione con l’autenticazione di Windows rende il tutto qualcosa di ridicolmente semplice.
Una volta effettuato il login, il pannello al lato sinistro mette tutto a portata di mano. Lungo lo stesso lato, un menu dispositivi permette di selezionare il dispositivo collegato che volete proteggere. Ogni dispositivo avrà bisogno dell’agent Acronis installato. Dopo aver selezionato un device, un pop up vi chiederà una destinazione di backup, una pianificazione, se volete o no che i dati vengano criptati, e se volete che il backup sia convertito in una Virtual Machine che possa essere lanciata facilmente in un secondo momento.
In aggiunta, qualsiasi applicazione particolare, come Microsoft Exchange Server, Microsoft SQL Server, le Active Directory o database Oracle possono essere selezionati nello stesso menu se uno dei dispositivi in rete selezionati ospita una di queste piattaforme. Di default, il programma di backup avviene alle 23:00 dal lunedì al venerdì, ma ciò può essere cambiato a proprio piacimento.
Acronis non adotta la protezione continua come alcune delle soluzioni concorrenti, ma compie un ottimo lavoro in ugual modo ravvicinando i momenti in cui i backup vengono effettuati, visto che essi sono incrementali.
Se deciderete di convertire il backup in una Virtual Machine, avrete bisogno di aggiungere un host virtuale alla macchina selezionata. Al momento, Acronis supporta Citrix XenServer, Microsoft Hyper-V (un tempo noto come Virtual PC), Red Hat Virtualization e VMWare ESXi. Acronis installerà un agente di backup nell’host con un semplice login con le credenziali.
Grazie a ciò, l’esperienza di utilizzo è di gran lunga più semplificata rispetto a processi più intricati riscontrati in alcuni software della concorrenza. Dopo che il backup è stato completato, avrete una macchina virtuale funzionante. Tale VM può essere attivata immediatamente se vi ritrovate con un malfunzionamento hardware, per far sì che i dati della macchina possano essere utilizzati finché la macchina fisica non ritorna perfettamente funzionante.
Acronis ha una vasta scelta di opzioni di recupero, inoltre. Dopo aver completato il primo backup, potrete recuperare l’intero sistema o solo una porzione di tutti i file. Entrambe le modalità richiedono pochissimi click e funzionano impeccabilmente. In alternativa, c’è un’opzione che richiede un singolo click per lanciare il backup più recente come una Virtual Machine. In aggiunta, se si ha accesso diretto al sistema in cui sono conservati i backup, tali fali possono essere esplorati nativamente tramite Windows.
Una delle migliori features a disposizione è “Acronis Instant Restore”. Agendo come una soluzione di continuità per le attività commerciali, l’AIR permette di eseguire una macchina di cui avete il backup con Acronis come una macchina virtuale di VMWare, senza alcuno spostamento dati, che equivale a poter montare ed eseguire una macchina virtuale dal dispositivo di backup (cloud o locale) senza trasferire nessun dato all’host virtuale. Ciò si applica anche a qualsiasi istanza Amazon EC2 che avete tra i backup. È degno di nota menzionare che tutto ciò dipenderà enormemente dalla velocità dell’unità di storage, quindi fate affidamento a drive veloci e in ridondanza (RAID 1, 5, 10 o quello che preferite) per far sì che tale backup funzioni nel modo in cui si suppone funzioni.
Sicurezza–>Sicurezza
Come applicazione di backup, Acronis Backup 12.5 compie un buon lavoro nel resistere ai tentativi di intrusione grazie alla sua logica interna, e per estensione, anche ai virus e ai malware. Mentre qualcuno con accesso fisico alla macchina potrebbe eventualmente bypassare o disattivare queste protezioni, il team di Acronis non lo ha reso facile. Comunque, il team non si è fermato lì, in quanto hanno aggiunto anche alcune protezioni ransomware di tutto rispetto.
Ironicamente, Acronis lo fa in un modo che imita i malware del passato. “Agganciandosi” al codice che il sistema operativo utilizza per trovare e allocare i dati nelle unità di storage, esso esegue analisi in tempo reale del fyle system e blocca i tentativi di accesso, alterazione o cancellazione dei vostri dati. Applicando una serie di euristiche (che nella lingua dei programmatori significa “ipotizzando la cosa più logica”) per determinare cosa conta come “malevolo”, può addirittura impedire a nuove forme di ransomware di alterare o distrurre i vostri importanti dati dell’attività commerciale che possediete. Per dimostrare tale funzionamento, la compagnia ha riportato un esempio di Acronis Backup 12.5 che ha bloccato con successo WannaCry mentre tentava di infettare un sistema protetto.
L’utilizzo di Acronis Backup in cooperazione con Acronis Cloud Storage poi è ancora meglio. I loro data center aderiscono allo standard ISO 27001 completamente, e supportano l’HIPAA (Health Insurance Portability and Accountability Act) in organizzazioni che richiedono chiavi di crittazione generate dagli utenti. Acronis firmerà inoltre un BAA (Business Associate Agreement), se dovesse servire. I dati vengono allocati seguendo standard di livello industriale e criptazione AES a 256 bit di livello militare in data center blindati, pertanto si può andare sul sicuro.
Considerazioni finali–>
In definitiva, Acronis con il suo software di Backup, giunto alla versione 12.5 (di strada ne ha fatta parecchio) ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, ed è riuscita a mettersi in pari con la spietata concorrenza che sempre più spesso fa utilizzo di cloud.
Mi ha colpito in particolar modo come, tra le modalità di backup, ci sia la possibilità di creare delle virtual machine con cui gestire i propri dati e sopperire alla mancanza del dispositivo di cui è stato effettuato il backup con una soluzione di continuità ineguagliabile, ad oggi.
La forte integrazione, poi, con le soluzioni Cloud dell’azienda stessa, permette sia agli utenti che alle imprese, piccole, medie o grandi che siano, di avere tutti i dati di un sistema target sempre a portata di mano, con un’incredibile facilità di browsing dei file e con la possibilità di accedervi ipoteticamente da ogni parte del mondo.
Anche se finora abbiamo soltanto elogiato la soluzione di backup di Acronis, c’è da dire che tale integrazione efficiente con i servizi Cloud dell’azienda ha un prezzo, ed è anche parecchio salato, considerando poi che per utilizzare sia Acronis Backup 12.5 che Acronis Cloud Storage, si è obbligati ad effettuare due abbonamenti. Oltretutto, sebbene questo sistema sia basato sul Cloud, c’è ancora la necessità di installare client sui PC designati per il backup, rendendo l’approccio meno “virtuale” di quanto gli attuali standard richiederebbero, dipendendo quindi ancora un po’ troppo dai sistemi fisici.
Per concludere, essendo questa la prima recensione di programmi per il backup con così tante features, con un target così ampio e con così tante variabili, invece di dare il solito award numerico, preferisco chiudere questa review dando ad Acronis Backup 12.5 l’Editor’s Choice Award:
Per oggi è tutto, ringraziamo infinitamente Acronis e Esseci Comunicazione per averci permesso di testare Acronis Backup 12.5 nelle scorse settimane.
Se la review vi è piaciuta, seguiteci su uno dei nostri social network, magari commentandola e dicendoci come volete che miglioriamo i nostri articoli:
Un saluto dal vostro amichevole Ciro di quartiere, e alla prossima review!
La recensione
Acronis Backup 12.5 - Dati al sicuro nel Cloud
Con Acronis Backup 12.5, l'azienda della grande A blu prende i nostri dati e li mette al sicuro sia nelle nostre unità di storage preferite sia nel Cloud, con tante varianti per utenti e imprese.
Pro
- Tante soluzioni e varianti per qualsiasi necessità
- Possibilità di creare VM dai backup generati
- Protezione euristica contro ransomware e malware
Contro
- Prezzi elevati se unito all'Acronis Cloud Storage
- Acronis Backup 12.5 fa ancora troppo affidamento a macchine "fisiche" per la gestione iniziale dei backup
Acronis Backup 12.5 - Dati al sicuro nel Cloud Prezzi
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