Nella giornata di ieri, 15 aprile, un incendio ha devastato la cattedrale di Notre-Dame a Parigi, portando al crollo della copertura della navata, del coro e del transetto, oltre alla guglia centrale di costruzione ottocentesca.
Fortunatamente è rimasta inalterata la struttura portante della chiesa gotica più celebre al mondo e l’obiettivo sarebbe adesso quello di ricostruire il monumento che fino a ieri era il più visitato d’Europa. Data la struttura particolarmente complessa dell’edificio e gli ingenti danni riportati, una ricostruzione potrebbe impiegare moltissimi anni, forse decenni. Ma, a quanto pare, un aiuto non indifferente potrebbe arrivare nientepopodimeno dal mondo dei videogames.
Qualche anno fa, Ubisoft sviluppò Unity, l’ottavo capitolo della serie originale di Assassin’s Creed e il primo totalmente sviluppato per console next-gen. La serie di videogiochi è celebre proprio perché le storyline sono ambientati in diverse epoche storiche e luoghi del mondo, permettendo ai propri giocatori di esplorare questi scenari, scalando e arrampicandosi soprattutto su edifici e monumenti di rilevanza storica in uno stile che richiama il parkour.
Proprio Assassin’s Creed: Unity è ambientato a Parigi durante la Rivoluzione francese e presenta, tra l’altro, un modello molto accurato della cattedrale, tant’è che Caroline Miousse, la designer di Ubisoft, riferì di aver passato due anni a realizzare il modello 3D in scala di Notre Dame, includendo anche numerosi dettagli, come le guglie, i pinnacoli e alcune statue introdotte nei restauri ottocenteschi. Un modello pieno zeppo di poligoni proprio per offrirne una rappresentazione fedele ai giocatori del titolo che, in funzione del realismo visivo, è tornato recentemente alla ribalta con una toccante iniziativa che ha visto diversi utenti tornare a giocarlo per rendere omaggio alla Cattedrale.
Utilizzare quindi i precisissimi modelli 3D del videogioco può aiutare la ricostruzione accorciando i tempi di recupero delle immagini e dei progetti. La realtà virtuale, insomma, potrebbe aiutarci a preservare un pezzo importantissimo di cultura e realtà analogica.
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