Introduzione: ASRock–>
Skylake. Z170. Intel. Questi, i protagonisti degli ultimi due mesi nel mondo delle schede madri e delle CPU, e come abbiamo già analizzato al day one (con le recensioni di ASRock e MSI) le principali novità della nuova architettura Skylake risiedono, più che nella CPU in sé, nelle schede madri, che si avvalgono ora di un nuovo DMI e di tante altre features che le rendono uniche.
Recensiamo oggi una delle esponenti della serie Fatal1ty di ASRock, ideata in collaborazione con il famosissimo giocatore americano, Johnathan Wendel, da cui la linea prende il nome. Ecco la nostra review della ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4, buona lettura.
ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4: specifiche tecniche–>
Di seguito, le caratteristiche complete della scheda madre, ulteriori informazioni sono consultabili in versione integrale sul sito ufficiale del produttore (ASRock):
La scheda presenta un layout leggermente più piccolo del classico ATX, con soli 6 fori per ancorarla al case invece dei “classici” 9 fori. La dotazione on-board è davvero di tutto rispetto, e troviamo un chip NIC Killer E2400 (di nuova generazione rispetto ai 2205 utilizzati dai competitors) e Purity Sound 3 (tramite Realtek ALC1150, considerabile ormai un chipset audio di fascia alta).
La ASRock Z170 Gaming K4 ovviamente supporta tutte le CPU di 6° Generazione basate su socket LGA1151, con un probabile supporto anche alla serie 7, che vedrà il lancio l’anno prossimo. Sul fronte delle memorie, vi è il supporto alle DDR4 fino a 3866 MHz (o superiori, tramite Overclock), mentre sul fronte PCI-E troviamo due slot 16x 3.0 di cui uno elettrico 16x ed uno elettrico 4x.
Anche su questa scheda madre, infine, troviamo una porta USB 3.1 Type-C, una USB 3.1 Type-A e le restanti di tipo USB 3.0. Piacevolmente sorpresi, non ci sono porte USB 2.0.
Una chicca per i videogiocatori: insieme alla scheda è presente un abbonamento premium trimestrale a XSPlit. Così potrete streamare da casa con le vostre connessioni con 0.8 Mbps in Upload. Contenti, no? /sarcasm OFF
Skylake: architettura nei dettagli–>
Descriviamo ora, in brevissimo, le modifiche sostanziali all’architettura della CPU e del chipset: nelle prossime settimane pubblicheremo un approfondimento coadiuvato da test prestazionali di Intel Core i5 6600k e Intel Core i7 6700k.
Le novità sul fronte del PCH sono tantissime, con un aumento della banda totale disponibile per le varie interconnessioni pari al 40%, per la prima volta dopo ben 4 anni dall’introduzione dello standard DMI 2.0. Si passa infatti ad un totale di ben 20 linee PCI-E 3.0 sfruttate dal Platform Control Hub per consentire l’utilizzo di svariate porte USB 3.1, M.2, SATA Express e tutte le periferiche onboard. Si tratta di un enorme balzo in avanti che aggiorna, finalmente, quello che una volta era definito South Bridge, rimasto particolarmente indietro sul fronte delle prestazioni e delle features.
Se con Haswell e Z87 (e Z97) l’overclock ci sembrava particolarmente semplice, adesso lo è ancora di più. Da Sandy Bridge fino a Broadwell, il BCLK era collegato direttamente al clock del bus PCI/PCI-E, limitando la granularità di esso per via di eventuali corruzioni dati o instabilità. Con questa iterazione, Intel ha fatto in modo di separare i due clock, grazie ad un clockgen (generatore di clock) separato, installato sulle motherboard. In questo modo si torna alla “vecchia scuola”, dove il clock base (BCLK, appunto) gestiva solo ed esclusivamente i clock di CPU e RAM.
Altra semplificazione importante è la gestione dei voltaggi: scompare la FIVR (Fully Integrated Voltage Regulator), la circuiteria di alimentazione prima integrata direttamente sulla CPU, e il voltaggio della Cache (il vRing) è ora accorpato al voltaggio del processore (vCPU), attingendo da esso e, di fatto, migliorando i consumi.
Miglioramento sostanziale sul fronte della CPU è il nuovo processo produttivo a 14 nm, che ritroviamo anche sulle CPU Broadwell, le quali hanno visto un’uscita in sordina nelle scorse settimane finendo subito nel dimenticatoio proprio per via di Skylake. Il TDP, che con Haswell è di 88W e con Broadwell è di 65W, passa a ben 95 Watt, con un aumento significativo dei consumi dovuto ad una iGPU (il processore grafico integrato) decisamente più potente, con un miglioramento medio nell’ordine del 40%. Risultati che fanno quasi gridare al miracolo, e che portano Intel sulla strada per raggiungere le prestazioni grafiche di AMD con le sue APU.
Ulteriore miglioramento, infine, è il fatto che la CPU fornisca adesso 20 linee PCI-E 3.0 invece di 16, consentendo sistemi dual GPU abbinati ad SSD NVMe su PCI-E senza sacrificare la banda dedicata al sottosistema grafico.
L’Intel Core i5 6600k è un quad core con frequenza base di 3.5 GHz e Turbo Boost a 3.9 GHz, con una cache L3 da 6 MB, mentre l’Intel Core i7 6700k è un quad core con frequenza base di 4.0 GHz e Turbo Boost a 4.2 GHz, con una cache L3 da 8 MB e dotato di Hyper Threading; entrambi i processori verranno venduti sprovvisti di dissipatore stock, lasciando all’utente la scelta del sistema di raffreddamento.
Noi, siamo utenti enthusiast, e pertanto non effettueremo benchmark sulla iGPU, ma ci limiteremo a fornirvi una panoramica prestazionale dei chip sul fronte computazionale.
Galleria fotografica: ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4–>
A seguire, una galleria di immagini della confezione, bundle e scheda madre:
Galleria fotografica: il BIOS UEFI–>
Ecco come si presenta il BIOS:
Configurazione di prova e metodologia di test–>
La configurazione utilizzata per i test è la seguente:
CPU | Intel Core i5 6600k |
---|---|
Heatsink | AlphaCool NexXxos Cool Answer 360 D5/XT |
Mainboard | ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 |
RAM | Corsair Dominator Platinum DDR4 16 GB 2666 MHz |
VGA | Sapphire Radeon R9 290X Tri-X Vapor-X 8GB |
Sound Card | Creative SoundBlaster Omni 5.1 e Creative T30 Wireless Speakers |
HDD/SSD | Corsair Neutron XT SSD 480 GB |
PSU | Corsair AX1500i Digital PSU |
Case | Corsair Graphite 780T Arctic White |
Monitor | Acer CB280HK 4K Display |
Keyboard | Corsair Gaming K70 RGB |
Mouse | Corsair Gaming Sabre RGB Laser |
OS | Windows 10 Pro x64 |
Ringraziamo ASRock, Corsair e Sapphire per le componenti utilizzate in questa recensione.
I test utilizzati sono:
- Cinebench R11.5
- Cinebench R15
- Hexus PIFAST
- Intel XTU
- SuperPI 1M e 32M
- WPrime 1.55 32M e 1024M
Schede madri recensite (tra parentesi, la CPU utilizzata):
- ASRock Fatal1ty B85 Killer (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Fatal1ty FM2A88X+ Killer (AMD A10-5700)
- ASRock Fatal1ty Z87 Killer (Intel Core i7 4770k)
- ASRock FM2A88X-ITX+ (AMD A10-5700)
- ASRock H81TM-ITX (Intel Core i5 4570S)
- ASRock Z87 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z87 Extreme9/AC (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z97 Extreme4 (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Z97E-ITX/AC (Intel Core i7 4770k)
- ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 (Intel Core i5 6600k)
- ASRock Z170 Extreme6 (Intel Core i5 6600k)
- ASRock Fatal1ty Z97X Killer/3.1 (Intel Pentium G3258)
- ASRock X99E-ITX/AC (Intel Core i7 5960x)
- ASRock X99 Extreme6 (Intel Core i7 5930k)
- ASRock X99 Extreme6/3.1 (Intel Core i7 5960x)
- ASRock X99 OC Formula (Intel Core i7 5960x)
- ASRock X99 WS-E (Intel Core i7 5960x)
- ASRock Fatal1ty X99M Killer (Intel Core i7 5960x)
- ASRock Fatal1ty X99X Killer (Intel Core i7 5930k)
- ASUS Maximus VI Hero (Z87) (Intel Core i7 4770k)
- ASUS Maximus VII Ranger (Z97) (Intel Core i7 4770k)
- ASUS Rampage IV Black Edition (Intel Core i7 4930k)
- Gigabyte Z87X-OC (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-OC Force (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-UD3H (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z87X-UD7 TH (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97MX-Gaming 5 (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97N-WIFI (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte Z97X-UD5H (Intel Core i7 4770k)
- Gigabyte X99-UD3 (Intel Core i7 5930k)
- MSI A88XM Gaming (AMD A10-5700)
- MSI Z87M Gaming (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97 Gaming 9 AC (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97S SLI Plus (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z97 MPower (Intel Core i7 4770k)
- MSI Z170A Gaming M7 (Intel Core i5 6600k)
Test computing: Cinebench R11.5–>
Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R11.5:
Test computing: Cinebench R15–>
Maxon, azienda dedicata ai software di renderizzazione 3D, è nota agli addetti nel settore per programmi come Cinema4D e VRay, programmi di modellazione e rendering 3D; dal 2010, la software house mette a disposizione, in maniera gratuita, un benchmark per l’efficienza di calcolo del sistema CPU-Mainboard-RAM, ovvero Cinebench, disponibile in due varianti, R11.5 e R15. Questi i risultati ottenuti con la versione R15:
Test computing: Hexus PIFAST–>
Hexus, con il suo PIFAST, consente di dare un’occhiata all’efficienza del collegamento tra CPU e RAM, risultando ancora valido per misurare in via teorica le prestazioni di una piattaforma nonostante l’età superiore ai 10 anni di servizio:
Test computing: Intel XTU–>
Intel, con il rilascio dei chipset Z87 nel Marzo 2013, ha sviluppato un’applicazione compatibile con i chipset serie 6, 7, 8 e 9, partendo da P67 fino ad arrivare a X99 e Z97. XTU (Xtreme Tuning Utility) si basa sulle librerie AVX 2.0 che sfruttano ogni singolo transistor del processore, stressando in modo assurdo e intensivo la CPU e dando un quadro generico della stabilità e delle prestazioni, e con l’ultima versione l’utility è compatibile con X99:
Test computing: SuperPI 1.5 mod XS–>
Un metodo tradizionale per verificare le prestazioni del proprio PC è utilizzare SuperPI mod 1.5 XS: il programma si occupa di calcolare dalle 16k ai 32m di cifre dopo la virgola del π, con una scalabilità clock per clock davvero sorprendente per un programma creato nel 1995. Il programma calcola l’efficienza single-threaded piuttosto che quella multithreaded:
Test computing: WPrime 1.55–>
Insieme al calcolo delle cifre dopo la virgola del π, un altro metodo valido per verificare le performance del proprio PC è utilizzare WPrime, da noi usato nella versione 1.55 (la stessa valida per i benchmark di HWBot), che consente di trovare dai 32M ai 1024M di numeri primi. Il programma scala enormemente in presenza di CPU multi-core, rappresentando un valido benchmark per il calcolo dell’efficienza multithreaded:
Considerazioni finali–>
[conclusione]
[titolo]Design e qualità costruttiva[/titolo]
Una scheda dal layout insolito, con dimensioni leggermente inferiori allo standard ATX e con un particolare: i connettori SATA perpendicolari alla mainboard. A qualcuno può fa piacere, a qualcun altro no, pertanto non lo considereremo né un bonus né un malus. Le fasi sono tante ma sul fronte delle memorie qualche “lacuna” è da migliorare, con la scheda che ha rifiutato di partire con 4 DIMM installate. Sul design, niente da dire per la parte superiore, mentre il dissipatore del PCH è un pugno nell’occhio.
[voto=”8″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Prestazioni[/titolo]
Il fatto che solo 2 DIMM funzionassero col profilo XMP non ha influenzato nessun bench al di fuori di XTU, che sfrutta ogni megabyte al secondo disponibile di banda passante. Le prestazioni sono davvero ottime, se consideriamo che si tratta di una scheda madre di fascia entry-level. Al 60% del costo di una scheda come la MSI Z170 Gaming M7, abbiamo circa il 95% d elle prestazioni, senza rinunciare alle features per i videogiocatori come l’audio di alta qualità, un NIC Killer E2400 e l’abbonamento di XSPlit Premium per 3 mesi.
[voto=”8″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Compatibilità[/titolo]
Tutte le CPU su socket LGA1151 sono compatibili con la scheda madre, mentre sul fronte memorie è certificato il funzionamento (di 2 DIMM) fino a 3866 MHz (o superiori, con un po’ di tuning). È possibile installare un sistema video a più schede (2, per la precisione) che però verranno castrate inesorabilmente dal secondo slot PCI-E, che opera a sole 4x linee elettriche, contrariamente alle specifiche del chipset che permette a due schede di essere mosse da due slot PCI-E 8x elettrici. Sono presenti due connettori SATA Express (che fungono all’evenienza da porte SATA, per un totale di 4) e due porte SATA, tutte perpendicolari alla scheda madre.
[voto=”9″]
[/conclusione]
[conclusione]
[titolo]Prezzo[/titolo]
Il prezzo di questa scheda è davvero contenuto: considerando che offre il 95% delle prestazioni di una scheda che costa il 70% in più: meno di 150€ per la ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 presso Amazon. Come al solito, vi invitiamo ad acquistare presso i rivenditori ufficiali ASRock, in quanto pur presentando un prezzo superiore ai VAT Player (coloro che evadono l’iva tramite meccanismi al limite della legalità), forniscono supporto post-vendita/RMA, cosa che suddetti rivenditori non ufficiali non garantiscono.
[voto=”10″]
[/conclusione]
Una scheda completa e dalle ottime prestazioni, insieme ad un prezzo molto competitivo ma ancora qualche problema di gioventù: per la ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 assegniamo il nostro Hardware Gold Award:
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La recensione
ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4
Una scheda completa e dalle ottime prestazioni, insieme ad un prezzo molto competitivo ma ancora qualche problema di gioventù per la ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4.
Pro
- Veloce
- Economica
Contro
- Ancora qualche problema di BIOS acerbo
ASRock Fatal1ty Z170 Gaming K4 Prezzi
Raccogliamo informazioni da vari negozi per indicare il prezzo migliore