Lo so, lo so, i processori Skylake-X non sono affatto niente di nuovo, e avete del tutto ragione. Dopotutto, io e Gabriele (il comandante in seconda di questa splendida nave, ndr) abbiamo assistito al lancio in diretta al Computex di Taipei di queste nuove CPU, e quindi questa recensione è probabilmente in forte ritardo rispetto ad una tradizionale tabella di marcia.
Aggiungete pure il fatto che la CPU ci è stata mandata un po’ in ritardo, e che tra problemi al server (che avrete probabilmente notato) e alle licenze Adobe necessarie alla creazione di review (per l’editing di foto e video), ed ecco pronta la ricetta di una review uscita quasi 9 mesi dopo il lancio del prodotto. Un tempo di gestazione pari ad una vera e propria gravidanza, il cui parto è ciò che state leggendo in questo istante.
A dirla tutta, però, non è la prima volta che ci perdiamo una review al day one, e visti i recenti avvenimenti (specie con Ryzen 7 e le nuove CPU di AMD, come abbiamo visto nella nostra recensione) non ci sembra una cosa tanto grave, vista anche la maturità di una piattaforma aggiunta man mano che ci si allontana dal giorno del lancio. Comunque sia, abbiamo a disposizione, oggi, 3 CPU su piattaforma X299, andando però a focalizzarci sulle due di fascia superiore, i7 7820X e i9 7920X, e non su quella mainstream, l’i6 7640X, in quanto la considero, secondo mia opinione personale, una CPU che ora come ora non ha senso di esistere. Più dettagli, a seguire.
Per una serie di fattori che caratterizzano il mercato italiano, inoltre, non abbiamo potuto testare ogni singola CPU della lineup Skylake-X (e Kaby Lake-X), in quanto visto le ridotte vendite sul mercato del Bel Paese per le CPU potenti e costose, Intel non invia processori particolarmente costose, visto che comunque non riscuoterebbero alcun interesse nel grande pubblico. Per dirvi, l’i5 7640X ci è stato prestato da un brand, mentre ho acquistato personalmente l’i9 7920X, andando a prendere il posto della precedente piattaforma Threadripper (con 1950X) come cuore della Workstation su cui vengono scritte e montate tutte le review che leggete e guardare su ReHWolution.
A dirla tutta, proprio a causa della concorrenza generata da AMD con la sua serie di CPU Threadripper, tale piattaforma pone alcuni interrogativi sulle scelte effettuate da Intel riguardo alla segmentazione forzata del proprio mercato, con CPU sovrapprezzate nella scorsa generazione che hanno visto i loro successori ad una price tag irrisoria (rispetto ad essi, si intenda), e con prodotti che, in realtà, vanno a complicare la situazione piuttosto che migliorarla per l’azienda di Santa Clara.
Molto probabilmente, tali preoccupazioni hanno causato non poche notti insonni per Intel, che probabilmente ha deciso all’ultimo momento di sterzare verso una tale pletora di processori, proprio a causa delle promettenti CPU di AMD Threadripper. Non solo la copertura iniziale di X299 ha fatto gridare al “disastro” per la questione VRM (nei dettagli in questo video dettagliato dell’overclocker estremo Roman “Der8auer” Hartung)
ma anche il fatto di suddividere il lancio delle CPU in due momenti distinti (fine Giugno e fine Settembre) ha lasciato intendere a noi specialisti del settore che le cosiddette CPU HCC (High Core Count, di cui parleremo nelle prossime pagine nei dettagli) siano state inserite nella lineup all’ultimo minuto proprio per contrastare un ipotetico predominio preannunciato del rivale di Sunnyvale. Anzi, già il lancio di Skylake-X è stato anticipato da un prestabilito Settembre ad inizio Giugno proprio in vista di tale minaccia, e ciò fa capire come alcune cose siano state lanciate con un po’ di fretta e goffagine.
Come se non bastasse, alcune schede madri, per aggiungere il danno alla beffa, non supportano i processori Kaby Lake-X (una delle più eclatanti è la Rampage VI Extreme di ASUS), mentre alcune, al momento del lancio, non supportavano “out-of-the-box” tutte le features garantite dalla piattaforma X299. Non ci sono state nemmeno tante CPU in circolo a prescindere dalla nazione, con la precedenza data (negli Stati Uniti, precisamente) a pochi e selezionati canali YouTube, per massimizzare la portata. Il risultato finale è stato, quindi, tutta una serie di ritardi che, seppur in minima parte, hanno portato molte review (nostra inclusa) ad uscire con un po’ di ritardo, causando anche confusione lato utenti.
Ciononostante, tutto questo non significa che dobbiate automaticamente screditare X299 come piattaforma, visto che di per sé è molto potente e fornisce una discreta gamma di opzioni, dal gamer al professionista, in base alle proprie esigenze e, ovviamente, alle proprie tasche.